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L’azienda di successo? Una comunità di senso

24 aprile 2024

L’azienda di successo? Una comunità di senso

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Gestione delle risorse umane e internazionalizzazione: sono le due sfide cruciali per un’azienda che voglia essere competitiva sul mercato globale e sono anche le dimensioni al centro dell’attività formativa del corso di laurea magistrale in Gestione delle organizzazioni nei sistemi globali” (Geor) della Facoltà di Scienze politiche e sociali, che ha promosso una riflessione a più voci su questi temi martedì 23 aprile nell’Aula Magna della sede di via Trieste a Brescia.

Una tavola rotonda dedicata proprio a “Persone e organizzazioni: quali competenze e quali strumenti dal livello locale allo scenario globale?”, introdotta dai saluti del presidente Ebis Alessandro Azzi, del preside della Facoltà Guido Merzoni e del coordinatore del corso Emanuele Colombo. Se l’avvocato Azzi ha messo in evidenza il legame profondo con Geor e con il mondo delle imprese, il preside ha fatto notare il posizionamento del corso, che può vantare il 92% di laureati in corso, contro una media nazionale del 72%, e il 100% di laureati occupati a un anno dalla laurea. Il professor Colombo ha ricordato che gli studenti del Geor hanno la capacità di costruirsi una carriera più rapida rispetto alla media dei laureati in Italia.

La tavola rotonda, coordinata dalla direttrice del Giornale di Brescia Nunzia Vallini, ha ospitato soprattutto le voci di rappresentanti del mondo delle imprese. Paolo Streparava, Ceo di Streparava Spa e vicepresidente di Confindustria Brescia, ha rilanciato un’immagine evocata dal preside Merzoni, quello dell’azienda come “comunità di senso”. «Un’impresa è tale quando ha capito il suo ruolo nella comunità e per questo investe sullo sviluppo del proprio capitale umano: le persone, che sono la cosa più importante». La Streparava è nota per aver lanciato un “progetto felicità”: «Lavoriamo sulla comunicazione tra le persone, facciamo yoga, stimoliamo un’alimentazione sana, offriamo uno sportello psicologico. Questo senza dimenticare che siamo una Spa e dobbiamo creare valore». Secondo Streparava c’è una cosa che mette tutti d’accordo: è una specie di magia, «quando tutti quelli che lavorano con te hanno capito il perché, il senso. Allora le barriere cadono e si usa il linguaggio del cuore».

A proposito di barriere, Patrizia Belotti, Chief People & Organization Officer di Gefran Spa, in collegamento da Shanghai, ha spiegato come si gestisce un’azienda che ha dieci filiali in diversi continenti. Insieme all’organizzazione, la vera sfida è quella di studiare ogni singola cultura, fatta di valori e competenze. Ogni contesto ha il proprio modo di comunicare, di relazionarsi, di vedere il mondo e se si vuole lavorare insieme bisogna ascoltare e imparare i linguaggi diversi.

Di capitale umano ha parlato anche Daniele Sacco, Group Human Resources, Organization and Legal Counsel - Gruppo Mondadori, che tra l’altro insegna proprio quella disciplina al Geor. «È importante fare attenzione ai cambiamenti velocissimi imposti dall’intelligenza artificiale, ma l’importanza del capitale umano è centrale oggi e lo sarà ancora di più domani». Sacco, che ha avuto esperienze professionali in HP e in Kraft, negli Stati Uniti, in Ferrero e ora in Mondadori, spiega che da tutti questi lavori, ma anche dai suoi studi in Scienze politiche in Cattolica, ha imparato che tutto dipende dalla «posizione di connessione della realtà che hai davanti: un conto è l’Asia, un conto è l’Europa».

Sostenibilità e interdisciplinarità sono le parole chiave che ha consegnato Laura Maria Ferri, docente di Economia Aziendale in Università Cattolica, mentre di curiosità e di approccio a mente aperta ha parlato Cristina Zanini, Head of Sviluppo d’impresa, Europa e Innovazione - Confindustria Brescia. E la curiosità è ciò che ha mosso il giovane Federico Bassignana dalla laurea al Geor al lavoro in Gefran: «È stato bello il passaggio dalla teoria alla pratica, che ti apre nuovi orizzonti. Un consiglio per gli studenti in aula? Sperimentate il più possibile mentre studiate».

Un articolo di

Paolo Ferrari

Paolo Ferrari

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