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Covid-19, la prudenza è ancora importante

02 aprile 2022

Covid-19, la prudenza è ancora importante

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Era il 31 marzo 2020 quando il primo numero del Report scientifico sulla pandemia da Covid-19, coordinato dal professor Roberto Cauda, Ordinario di Malattie infettive alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica e componente lo Scientific Advisory Group Malattie Infettive della European Medicines Agency (EMA), veniva divulgato, dapprima quotidianamente poi, dal luglio 2021 ogni settimana, anche attraverso i media, con l’obiettivo di fornire un’analisi basata su dati scientifici e sullo studio dei principali lavori nazionali e internazionali.

L’iniziativa di selezionare una serie di articoli scientifici su Covid-19 è nata nel corso della prima ondata della pandemia che ha investito in modo drammatico l’Italia, come secondo Paese dopo la Cina, per fornire a quanti, medici infettivologi e non solo, si prendevano cura dei primi pazienti Covid-19 nelle strutture della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e dell'annesso Covid 2 Hospital. L’obiettivo primario era quello di aggiornare, in modo veloce e il più efficace possibile, quanti quotidianamente si trovavano a dover gestire spesso in emergenza situazioni cliniche del tutto nuove.

Successivamente, per una sorta di “passa parola” nell’ambito della comunità medica, il numero dei destinatari dei report è progressivamente aumentato e ha coinvolto colleghi di Istituzioni sia italiane sia straniere. Inoltre, visto il successo dell’iniziativa, i report hanno trovato ospitalità, con pubblicazione a cadenza settimanale, nei siti Internet della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), Regione Lazio, Ordine dei Medici di Roma, Fondazione MISI e inviati ai soci della Società di Medicina Interna - FADOI. Negli ultimi sei mesi, inoltre, una selezione di articoli  del report è stata commentata dal professor Cauda sul quotidiano La Stampa.

Numerose sono state le attestazioni da parte dei colleghi italiani e stranieri sulla validità e efficacia di questa iniziativa: “Desidero condividere – dice il professor Cauda (al centro della foto, con alcuni collaboratori) – questo riconoscimento e questo successo con i giovani collaboratori che hanno con dedizione, estremo rigore e grande competenza, selezionato e commentato insieme a me gli articoli da inserire nei report”.

Da allora al 31 marzo 2022, giorno della fine dello stato di emergenza in Italia e della divulgazione dell’ultimo numero del report scientifico che ha prodotto in questi due anni la pubblicazione di quasi 3000 articoli in 89 settimane, si è rafforzata un’alleanza fra il mondo della scienza e il mondo della comunicazione che la pandemia ha creato fra i suoi primi e determinanti effetti sociali.

«Ieri è terminato nel nostro Paese lo stato di emergenza, ma non la pandemia da Covid- 19 – conclude il professor Cauda – Occorre ancora molta prudenza nei comportamenti e, parallelamente, l’aumento delle terze dosi di vaccino, ad oggi somministrate nel 60% dei casi. Tutti vogliamo tornare alla normalità, ma il coronavirus rimarrà ancora con noi per un certo tempo e per affrontare questa situazione tutte le misure che ormai abbiamo imparato perfettamente a conoscere e praticare - igiene, distanziamento e uso delle mascherine – saranno sicuramente necessarie».

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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