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Gli anni universitari tempo di cultura e di vita

14 giugno 2021

Gli anni universitari tempo di cultura e di vita

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È stato il professor Claudio Grassi, ordinario di Fisiologia, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Vicepreside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, il protagonista dell’incontro dello scorso 24 maggio presso il Collegio Nuovo Joanneum nel campus di Roma dell’Università Cattolica, in occasione del ciclo di incontri “Intervista a…” che si propone di far conoscere ai collegiali alcune delle personalità significative all’interno dell’Università Cattolica e della società.

L’obiettivo dell’iniziativa era quello di conoscere il professore sotto punti di vista che andassero anche al di là dell’attività didattica. I collegiali hanno avuto la possibilità di porre direttamente alcune domande: dalla ricerca sull’Alzheimer all’esperienza in università, passando per i suoi interessi e le sue passioni.

«Le generazioni cambiano e di conseguenza anche l’esperienza stessa dell’insegnamento e, più in generale, il volto dell’Università finiscono un po’ per cambiare - ha detto il professor Grassi - Nessun corso è mai uguale ad un altro, ogni anno porta in Università non soltanto nuovi volti, ma anche personalità e storie nuove».

Il professore non si è detto d’accordo con una visione nostalgica che tenda ad idealizzare il passato, sostenendo l’importanza di essere in grado di apprezzare ogni generazione, con i suoi pregi e i suoi limiti. Gli studenti “di una volta” erano certo molto diversi rispetto agli studenti di adesso, ma non per questo migliori: negli anni, cambia lo sfondo culturale e il contesto sociologico, ma l’essere umano, nella sua essenza, desideri e aspettative, rimane sempre lo stesso.

Tra le varie domande gli studenti hanno chiesto al professor Grassi se c’è qualcosa che avrebbe voluto sapere da ragazzo, prima di intraprendere il percorso universitario e se c’è qualcosa che vorrebbe fare sapere agli studenti: «Il mio augurio agli studenti – ha detto - è quello di impiegare al meglio gli anni dell’università, che sono molto preziosi non solo da un punto di vista professionale, ma anche umano. Vi auguro di avere uno sguardo sempre aperto sulla realtà e di saper cogliere le provocazioni ed affrontare e sfide che questa ci pone ogni giorno. Negli anni dell’università l’accento viene spesso posto sullo studio, che è senz’altro un vostro compito fondamentale, però non bisogna per questo dimenticarsi di quanto sia importante vivere pienamente questo periodo della vita così cruciale per lo sviluppo della personalità».

«È normale sentirsi spaesati, incerti sul proprio futuro – ha concluso il professor Grassi – ma sarebbe un’utopia pretendere di determinare a priori dove ci porterà la vita. Ad ogni età, e a maggior ragione quando si hanno vent’anni, le strade della vita sono assolutamente imprevedibili. La giovinezza può contenere degli elementi di caos che, però, non va vissuto con ansia, bensì con apertura verso le novità e la fiducia che la vita possa avere delle buone occasioni in serbo per noi».

 

Un articolo di

Emanuele Messina

Emanuele Messina

Collegio Nuovo Joanneum

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