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IPBS Challenge, gli studenti diventano consulenti governativi. Nel segno della solidarietà

01 marzo 2021

IPBS Challenge, gli studenti diventano consulenti governativi. Nel segno della solidarietà

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Per gli studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Ipbs Business Sustainability Challenge è stata l’occasione per mettere in pratica quanto studiato, ma anche per sviluppare nuove prospettive e, perché no, divertirsi. Il tutto riuscendo ad aiutare chi è meno fortunato. A prendere parte alla sfida dell’International Partnership in Business Schools (Ipbs) sono stati i ragazzi del Double Degree di Economia, della laurea magistrale in Global Business Management e di International Management, che hanno dato lustro con le loro prestazioni al nome dell’Università Cattolica.
 
L’evento dell’Ipbs, consorzio che comprende 13 Business Schools in Europa, Asia e America Latina, e che include anche la Facoltà di Economia e Giurisprudenza del campus di Piacenza dell’Università Cattolica, ha avuto una durata complessiva di 22 ore e ha messo in competizione diversi team, composti da cinque studenti ciascuno appartenenti a differenti nazionalità, che si sono confrontati sul tema della sostenibilità, centrale per i professionisti di domani.
 
Nella sfida (online a causa delle limitazioni per il Covid-19), sono stati tanti gli studenti della Cattolica inclusi nelle squadre che si sono aggiudicate dei premi - Maria Teresa Antonelli, Elisabetta Dossena, Paola Maria Condorelli, Giuditta Carraro, Costanza Bommarito, Giorgio Barbattini e Benedetta Tori - a dimostrazione della preparazione acquisita nella frequentazione dei loro corsi e della maturazione grazie all’esperienza all’estero.

Ai partecipanti è stato chiesto di smettere i panni degli studenti e vestire quelli di consulenti del governo di un Paese meno sviluppato, con problemi economici e sociali, con l’obiettivo di fornire delle risposte adeguate per favorirne la crescita, rispettando i 17 Sustainable development environment goals delle Nazioni Unite.

Una sfida compiuta in simultanea, che ha visto conoscersi e collaborare tra loro studenti che non si erano mai visti prima.
Tanti e stimolanti i casi studio sui quali i ragazzi si sono messi alla prova; tra questi, ad esempio, indicare politiche di sviluppo per stimolare l’economia locale o aumentare il reddito e migliorare l’accesso ai servizi dei cittadini, o ancora favorire la produzione agricola nel rispetto dell’ambiente e della salute. I vincitori sono stati scelti dagli organizzatori e da una giuria di ex studenti, oggi professionisti nel campo della sostenibilità, che hanno dunque mantenuto saldo il fil rouge che unisce l’attività accademica e quella professionale.
 
I Challenge Ipbs sono serviti anche per porgere una mano a chi ha bisogno. Grazie alla collaborazione con Oxfam sono state aiutate alcune comunità, in Africa, destinando loro i premi vinti dai team in competizione, in totale 2.500 euro. I 700 euro del primo premio, ad esempio, serviranno a una comunità locale per comprare 30 pecore e rendersi così autosufficiente, così come sarà finanziato l’acquisto di una "classe portatile" comprensiva di lavagna, tavoli, sedie e libri per studenti che risiedono in Paesi meno sviluppati.
 
L’iniziativa, che ha tra i principali sostenitori i docenti della Cattolica di Piacenza, Laura Zoni ed Emanuele Vendramini, è stata gestita interamente dagli stessi studenti, ai quali il network Ipbs ha fornito appoggio.

Studenti che hanno apprezzato l’occasione loro offerta. «La giudico un’esperienza importante - ha commentato Giorgio Barbattini, studente della Cattolica che sta compiendo il percorso Double Degree a Lancaster (UK) - da una parte mi ha consentito di lavorare in un team internazionale, dall’altra di fare del bene a persone meno fortunate. Quest’ultimo aspetto è stato una motivazione importante, rappresenterà per me anche in futuro uno stimolo negli studi, nel conoscere nuove realtà e nell’internazionalizzazione».

«Ricorderò queste due giornate - dice Elisabetta Dossena - in cui ho potuto mettermi in contatto con studenti provenienti da ogni parte del mondo. È stato davvero eccitante potere scambiare opinioni con altri studenti sulle possibili strategie di sviluppo».

 

Un articolo di

Filippo Lezoli

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