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Le relazioni umane, cuore della leadership italiana

29 novembre 2022

Le relazioni umane, cuore della leadership italiana

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Come ha fatto l’Italia, un piccolo Paese privo di materie prime, oppresso dalla burocrazia e penalizzato da una cronica fragilità politico-amministrativa, a diventare una delle prime economie mondiali, detentrice di un prestigio universalmente riconosciuto? Qual è il segreto italiano, la peculiare e inconfondibile formula di leadership che ci consente di reagire con successo alle incertezze e alla precarietà del presente?

Sono le domande che hanno animato il XII Leadership Learning Lab Asfor organizzato giovedì 24 novembre presso la sede milanese dell’Università Cattolica, intitolato “Il Paese che c’è. Segreto italiano e leadership d’impresa”.

La dodicesima edizione del convegno annuale che ASFOR - Associazione Italiana per la Formazione Manageriale dedica ai temi più rilevanti della leadership, della cultura d’impresa e della management education, è stato organizzato in collaborazione con l’Università Cattolica, con il patrocinio delle Alte Scuole dell’ateneo e con il supporto di ISVI – Istituto per i Valori d’Impresa e della Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro, Gruppo Lombardo. 

La mattinata, trasmessa anche in diretta streaming, è stata inaugurata dal prorettore della Cattolica, Fausto Colombo, e dal presidente di Asfor, Marco Vergeat, che hanno coordinato i lavori insieme al vicepresidente vicario dell’associazione, Giorgio Colombo, e a Mario Molteni, professore ordinario di Economia aziendale e delegato del rettore al coordinamento e allo sviluppo dei rapporti con le imprese.

«Al centro dell’attenzione dell’edizione 2022 abbiamo scelto di mettere il sistema imprenditoriale e produttivo del nostro Paese: un organismo straordinariamente attivo e vitale, che è stato capace di fronteggiare meglio di altri la crisi finanziaria del decennio scorso e il trauma della pandemia, ripartendo rapidamente e tornando a crescere sui mercati internazionali», ha affermato il presidente Marco Vergeat.

Massimiliano Valeri, direttore generale del Censis, e Marco Fortis, professore di Economia industriale e Commercio estero presso la Facoltà di Scienze politiche e sociali della Cattolica nonché direttore e vicepresidente di Fondazione Edison, hanno interpretato i dati di realtà che sostengono il successo del “Paese che c’è”, alla scoperta delle coordinate entro cui il modello produttivo e imprenditoriale italiano ha dimostrato di saper resistere alle crisi recenti, tornando a crescere meglio e più in fretta rispetto ad altri sistemi economici, di dimensioni non paragonabili e ben più accreditati dalla narrazione dominante, tra cui per esempio la Cina e la Germania. L’impresa italiana, radicata nel territorio e connessa a una filiera produttiva locale e capillarmente diffusa, compete sui mercati internazionali mantenendo la bilancia commerciale del nostro Paese costantemente in attivo, totalizzando un surplus commerciale di 600 miliardi di euro negli ultimi 12 mesi.

Il segreto italiano ha radici antiche, nel tempo in cui l’Italia ha dato lezioni al mondo. Il Rinascimento resta la più perfetta manifestazione del genio italiano e allo stesso tempo una straordinaria storia di imprenditorialità e di leadership, come ha raccontato Alessandro Rovetta, professore di Museologia e Critica artistica e del Restauro della Cattolica, mostrando la fulgida parabola di mecenati come Federico da Montefeltro e di artisti come Raffaello Sanzio e Bramante, in un’epoca che ha fondato la sua grandezza su massicci investimenti economici nel valore immateriale del prestigio e della bellezza e sulla schietta competizione tra i migliori ingegni attivi su piazza.

Ma il nostro Paese ha molto da insegnare anche oggi, in virtù di quella cifra inconfondibile che lega le migliori qualità di noi italiani: un esuberante e pervasivo amore per la vita che costituisce il cuore e l’essenza dell’italianità e che è stato assunto da Alberto De Martini, CEO at Conic, come chiave di lettura per capire perché siamo quello che siamo.

Ma qual è, in sostanza, il segreto della leadership all’italiana? Quali fattori e valori consentono alle nostre aziende di competere ai massimi livelli nella dimensione globale? Un imprenditore di successo come Ali Reza Arabnia, Chairman & CEO di Gecofin Spa, presidente di ISVI e vicepresidente dell’Assemblea dei Cavalieri del Lavoro della Lombardia, ha identificato senza ombra di dubbio nello straordinario patrimonio di relazioni umane che nutrono l’impresa italiana il fattore che fa la differenza.

Un patrimonio immateriale indicato come inestimabile anche dai cinquanta imprenditori che nel 2021 sono stati coinvolti da ISVI nella ricerca “Il segreto italiano”, i cui risultati sono stati presentati da Vittorio Coda. Il professor emeritus dell’Università Commerciale Luigi Bocconi nonché presidente del comitato scientifico di ISVI, nel corso del convegno è stato premiato con l’Asfor Award “Effective Learning, Real Impact”, il riconoscimento che Asfor assegna all’eccellenza nella formazione d’impresa e all’ampiezza di visione strategica. 
 

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Redazione

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