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New European Bauhaus, la bellezza è la chiave per un futuro sostenibile

19 novembre 2021

New European Bauhaus, la bellezza è la chiave per un futuro sostenibile

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Per Dostoevskij sarà la bellezza a salvare il mondo, per l’Università Cattolica è anche la chiave per un futuro sostenibile e inclusivo. A dicembre 2020 la presidente della Commissione Europea Ursula von Der Leyen ha lanciato New European Bauhaus. Il progetto è legato al Green Deal ma non ha obbiettivi connessi esclusivamente alla neutralità climatica europea entro il 2050: vuole creare un progetto culturale-identitario per l’Europa che immagini e generi nuovi spazi e modi di vivere partendo da valori come Bellezza, Sostenibilità e Inclusione.

I partner istituzionali europei selezionati da Bruxelles sono 270 su oltre 2000 domande di partecipazione e avranno la missione di mettere in dialogo arte e cultura con scienza e tecnologia richiamando l’immaginario del Bauhaus, la scuola tedesca fondata dall’architetto Walter Gropius nel 1919, la quale cercava intenzionalmente il dialogo tra arte e teknè. 

L’Ateneo partecipa in qualità di partner istituzionale di NEB con “#NEBBuildsCommunityAesthetics!”, iniziativa che punta a costruire una estetica della comunità per rendere fecondo e bello l’incontro tra le diverse componenti, sociali ed etniche, delle nostre città: «Il nostro progetto muove dalla consapevolezza che il nuovo salto di paradigma basato sulla Sostenibilità implica necessariamente comunità più coese nelle nostre città – dichiara la professoressa Federica Olivares, coordinatore d’Ateneo del progetto e direttore dell’International Program and Master in Cultural Diplomacy -. Vogliamo utilizzare tutti i linguaggi espressivi contemporanei che possano intercettare la Bellezza sia come risorsa per la costruzione di relazioni e inclusione sia come strumento di dialogo tra spazi, i soggetti che li abitano e i loro ecosistemi».

visita il sito del progetto

Tre iniziative di ricerca d’Ateneo saranno parte integrante del progetto: Le migrazioni| Progetto Di Mediazione, che ha creato e reso replicabili pratiche di nuova generatività urbana, in cui i media sono attori e veicoli per la rigenerazione di spazi, costruzione di reti ed esperienze; il progetto di Giustizia riparativa dell'Alta Scuola "Federico Stella" di Giustizia Penale ASGP che promuove modalità di superamento del conflitto attraverso la riconciliazione reciproca e la costruzione di nuovi spazi comunitari; “verso una società multietnica climaticamente neutra”, iniziativa ideata dall’Alta Scuola per l’Ambiente ASA.

«Alla base del progetto, così come della specifica declinazione che esso troverà in Università Cattolica, si pone la grande intuizione della bellezza e dell’estetica come fattori di coesione e armonia sociale e, quindi, come basi di un’etica condivisa -conferma il professor Gabrio Forti, direttore scientifico per il progetto e direttore di ASGP-. Un’idea che ha ispirato in Università Cattolica, per esempio, il progetto di educare i futuri professionisti della giustizia non solo con lo studio del diritto, ma anche attraverso la letteratura, e le arti in generale. La giustizia non può infatti prescindere dalla costruzione di relazioni e inclusioni e quindi la bellezza è una risorsa anche per la giustizia».

Il progetto della Cattolica si svilupperà in quattro fasi. La prima prenderà il via mercoledì 24 novembre nella sede di Largo Gemelli con la prima di tre “Conversazioni Multipolari”: dialoghi tra esperti locali e internazionali sull’uso della cultura e delle arti visive per creare ambienti capaci di stimolare e definire l’estetica di comunità. Saranno momenti di condivisione di esperienze e buone pratiche per affrontare il tema della bellezza come risorsa che non elimina differenze ma partendo da esse costruisce relazioni e dialogo. I successivi appuntamenti saranno il 29 novembre nel campus di Brescia e il 9 dicembre, nuovamente a Milano nella Sala Fontana del Museo del 900, e saranno coordinati da ASA e ASGP. Questo terzo appuntamento sarà incentrato sul tema della sostenibilità ambientale, valorizzando le esperienze di diverse culture per combattere cambiamenti climatici e favorire forme di economia circolare. Tutti gli appuntamenti saranno trasmessi in streaming sui canali dell’Ateneo.

«In queste Conversation, così come nei passaggi successivi del progetto NEB, trova espressione la ricchezza multidisciplinare dell’Università Cattolica, con le sue 12 Facoltà, nelle quali, anche in territori diversi, si raccolgono molteplici competenze e sensibilità sia di hard, sia di life e human sciences -sottolinea Forti-. Una visione e una pratica il cui catalizzatore è l’idea di essere umano integrale, dell’integrità della persona (nei molti sensi che si possono attribuire a questa espressione), inscindibile dall’idea di integrazione del soggetto con il mondo che lo circonda».

A gennaio 2022 sarà il momento dei Future Labs: momenti di sperimentazione che si svolgeranno in diversi luoghi della città e che intendono coinvolgere i partner NEB attivi su Milano come Triennale, Politecnico, Università Bocconi, Piccolo Teatro-Teatro d'Europa oltre a cittadini, amministratori locali, artisti, ricercatori e policy makers. Lo scopo è pensare in modo innovativo, attraverso le tre fasi di utopia, distopia e desiderabilità, il futuro per l’estetica di comunità, all’interno del perimetro definito dalle Conversazioni Multipolari: uno utopico, uno distopico e uno desiderabile. Le visioni e gli scenari emersi saranno poi raccontati tra marzo e aprile attraverso la terza fase, in cui giovani autrici e autori realizzeranno contenuti per il grande schermo, le piattaforme digitali e i social media. A maggio 2022 i responsabili del progetto lanceranno delle Learning Sessions per arrivare alla definizione di un nuovo patto educativo per i soggetti interessati alla creazione di uno spazio pubblico che favorisca l’incontro e la narrazione delle identità che compongono le nostre comunità. L'obiettivo è quello di formare le competenze di nuovi operatori sociali in grado di rendere "bello" e fruttuoso l'incontro tra le diversità dell'Identità Plurale di Cittadinanza Urbana per una nuova generatività urbana.

Un articolo di

Michele Nardi

Michele Nardi

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