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«Non sono venuto a chiamare i giusti» (Mc 2,17)

16 gennaio 2021

«Non sono venuto a chiamare i giusti» (Mc 2,17)

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parola del giorno

Vangelo di Marco (Mc 2,13-17)

Il ragionamento di Gesù è lineare, ma non scontato. Del resto dopo la sua venuta sulla terra i "giusti" sono scomparsi e il diritto è stato sconvolto. Ci sono forse ancora uomini che, secondo il suo punto di vista, possono continuare a perseguire la giustizia come prima? C’è ancora qualcuno convinto di conoscere da sempre la giustizia, cioè la volontà di Dio?

Gesù ha creato una situazione nuova. Credevamo di saperne abbastanza su Dio e sulla sua volontà, invece l’incontro con lui ha messo in luce le nostre presunzioni: una diagnosi impietosa per le nostre certezze. Egli giudica, ma non condanna, come un medico guarisce. Nessuno viene semplicemente approvato, ma come il figlio di Alfeo è chiamato a conversione e a credere.

«Seguimi» (Mc 2,14): basta una sua parola e il nuovo discepolo abbandona il banco delle imposte per scoprire la gioia di un banchetto condiviso. Inizia una vita nuova. «Non sono vento a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mc 2,17). Solo ai peccatori, infatti, il Medico celeste può perdonare i peccati.

Un articolo di

Maurizio Compiani

Docente di Teologia

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Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.

Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.

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