NEWS | Attualità

Per una riforma della Pa e del fisco, le idee del Recovery Lab

05 marzo 2021

Per una riforma della Pa e del fisco, le idee del Recovery Lab

Condividi su:

Contribuire a ripensare e ridisegnare la pubblica amministrazione del futuro. È lo spirito che anima il Recovery Lab, un gruppo di lavoro interdisciplinare dell’Università Cattolica che nasce con l’obiettivo di mettere a sistema le competenze e le conoscenze necessarie per riformare la complessa macchina dell’apparato pubblico nazionale.

A inaugurare ufficialmente i lavori del laboratorio, l’incontro di venerdì 5 marzo dal titolo “Un nuovo sistema tributario della ripresa”, che è stato anche l’occasione per illustrare finalità e propositi del progetto della Cattolica. «Centralità delle conoscenze e responsabilità della comunità scientifica è il senso del Recovery Lab, che si basa su un’idea molto semplice: dare un contributo concreto attraverso dati, idee e soprattutto soluzioni alla grande stagione di riforme, inaugurata con il Next Generation Ue», ha detto Barbara Boschetti, docente di Diritto amministrativo e coordinatrice del tavolo di lavoro. Si tratta di «un contributo concreto alla costruzione delle istituzioni e della pubblica amministrazione “a prova di futuro”».

Tra le finalità del Recovery Lab c’è la formulazione di proposte in relazione ai grandi scenari di rinnovamento della pubblica amministrazione e del sistema Paese, al modello di governance e dei meccanismi di attuazione delle strategie per il rilancio dell’Italia; l’analisi e l’informazione su contenuti e governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), nonché delle riforme lungo tutto l’arco della loro implementazione; il supporto progettuale all’attuazione delle strategie contenute nel Pnrr, al servizio di istituzioni, imprese e società civile; il Public engagement e dialogo continuo con gli stakeholder.

«È una delle forme significative di partecipazione dell’Ateneo e di uno sforzo, che credo debba essere corale, per mobilitare le energie intellettuali di questo Paese al fine di ben gestire e allocare le risorse del Recovery plan», ha detto il rettore Franco Anelli, inaugurando il tavolo dei lavori. «Un’occasione per ripensare e ridisegnare tanti aspetti dell’organizzazione degli apparati pubblici così come della trama di relazioni tra privati, un’opportunità di svecchiamento di tante strutture organizzative della nostra società, sotto un segno fondamentale che è quello della valorizzazione della conoscenza».

«La posta in gioco è alta», ha rimarcato il rettore Anelli, per cui «o si trova il modo di sfruttare queste risorse e di rinnovare attraverso di esse tanti aspetti del modo di organizzazione del nostro vivere sociale» altrimenti il rischio è che «con ogni probabilità andremo incontro a una sempre più grave marginalizzazione del nostro paese nel contesto sociale e andremo incontro anche a un degrado delle condizioni socio-economiche di vita della nostra società». Per evitarlo «occorrono scelte avvedute e queste si possono fare se si conosce»; di qui «la necessità di avere uno sguardo avvertito, portatore di conoscenza, lucido, scevro da precomprensioni è decisivo per giocare e vincere questa fondamentale partita della nostra comunità nazionale».

Non solo investimenti, dunque. Ma anche riforme, che rappresentano l’altro asse strategico per la costruzione di quella che si potrebbe chiamare la “Next Generation Italia”. «Riforme strutturali in grado di accompagnare il sistema paese verso il futuro e guidare la spesa pubblica verso l’efficientamento della pubblica amministrazione», ha specificato la professoressa Boschetti.

Tra queste, senza dubbio, un posto di primo piano lo ricopre proprio la riforma tributaria. «Gli obiettivi fondamentali che dove porsi un progetto di riforma fiscale sono: l’introduzione di un rapporto di collaborazione reciproca e leale fra contribuente e fisco; l’accresciuta capacità di contrasto all’evasione; il sostegno fiscale all’innovazione tecnologica, alla transizione ecologica e al recupero delle imprese in crisi; la razionalizzazione e semplificazione dell’intero sistema, la revisione della giustizia tributaria», ha precisato Marco Miccinesi, docente di Diritto tributario, illustrando le linee guida del progetto di riforma.  

Un nuovo rapporto fra cittadino e amministrazione finanziaria è la imprescindibile base per consentire alla riforma di spiegare tutti i suoi effetti, in primis il contrasto all’evasione. Pertanto, ha ribadito il professor Miccinesi, «servono regole che stabiliscano un vero e proprio patto di fiducia tra fisco e contribuente e, in particolare, l’adozione di strumenti normativi che consentano sempre il dialogo e il confronto preventivo con il fisco indirizzando così il contribuente verso il corretto adempimento dei propri doveri fiscali e assicurandogli la immediata e definitiva certezza del suo carico tributario».

Da questo punto di vista è cruciale il lavoro che nelle prossime settimane svolgerà il Recovery Lab, anche attraverso webinar che coinvolgeranno l’avvocato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle entrate, e la professoressa Fabrizia Lapecorella, direttore generale delle Finanze al ministero dell’Economia e delle Finanze. Con un obiettivo ben preciso: stimolare e indirizzare il confronto tecnico e giuridico su un progetto completo di riforma che potrà essere elaborato anche grazie gli approfondimenti e le verifiche di quanti vorranno partecipare: studiosi, strutture tecniche della amministrazione finanziaria, esperti delle associazioni di categoria, ordini professionali competenti in materia.

 

Evento presentazione Recovery Lab

Un articolo di

Katia Biondi

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti