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Scelte sostenibili per proteggere il pianeta: un equilibrio tra nutrienti e ambiente

04 febbraio 2021

Scelte sostenibili per proteggere il pianeta: un equilibrio tra nutrienti e ambiente

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Sostenibilità: come districarsi nella scelta degli alimenti quando ci si siede a tavola?

Chi è attento a questi aspetti dell’alimentazione potrebbe trovarsi a compiere tra scelte difficili e poco chiare. La soluzione sta nell’equilibrio tra nutrienti ed impatto ambientale. Senza dimenticare che in una dieta sostenibile entrano aspetti altrettanto fondamentali, come quelli economici e sociali. Va detto anche che non esistono alimenti che non siano nutrienti, né alimenti a impatto ambientale zero e che, oltre alla qualità nutrizionale entrano in gioco le porzioni, la frequenza di consumo e l’importanza di variare la composizione dei pasti.

Di questo si parlerà nel primo di un ciclo di webinar intitolato “I venerdì della sostenibilità”, organizzati dal campus di Cremona dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, all’interno delle attività di Ircaf, Centro di riferimento Agro-Alimentare Romeo ed Enrica Invernizzi, (CRemona Agri-Food Technologies, promosso da Università Cattolica del Sacro Cuore con il finanziamento di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia) e in collaborazione con Assolatte, Associazione Italiana Lattiero Casearia.

Il primo webinar, online il 5 febbraio dalle 14 alle 15 sul sito dell’Università Cattolica, si intitola “La sostenibilità in tutte le sue declinazioni” e sarà moderato dal giornalista Federico Mereta e dal microbiologo Lorenzo Morelli. Interverranno il professor Roberto Zoboli direttore dell'Alta Scuola per l'Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Massimo Iannetta di ENEA e Laura Rossi di CREA-NUT.

«La sostenibilità è il tema cruciale di oggi e di domani, ricorda il professor Morelli. Non è retorico dire che in gioco c’è il nostro modello di vita, e in particolare il modo con cui produciamo e consumiamo beni e servizi – spiega - perciò riguarda tutti e riguarda tutto, a cominciare dalla nostra alimentazione. All’inizio il problema era stato posto, comprensibilmente, in termini strettamente “ambientali”, presto si è compreso che la discussione doveva tener sufficientemente conto di aspetti nutrizionali, economici, sociali».

Un certo cibo, quindi, non può essere considerato in sé amico o nemico dell’ambiente senza tener conto del suo valore nutrizionale. Infatti, lavori scientifici suggeriscono che si ottengono valori diversi quando il costo ambientale di un certo alimento, compresa l’emissione di CO2, viene espresso in relazione ai nutrienti essenziali per l’organismo, che quell’alimento fornisce. In questa ottica anche un cibo di origine animale come il latte, può essere amico del Pianeta, se si considera il suo prezioso apporto in amminoacidi essenziali, minerali e vitamine.

Un esempio del dibattito aperto tra gli scienziati: come varierebbe il costo ambientale della fornitura quotidiana di calcio all’organismo se lo dovessimo prendere da alimenti di origine vegetale anziché animale, considerando anche la biodisponibilità?

Il secondo webinar – previsto per il 12 febbraio dalle 14 alle 15 sempre sul sito www.unicatt.it verterà sul tema “Il latte tra valore nutrizionale ed impatto ambientale”, che verrà trattato, oltre che da Lorenzo Morelli, da Andrea Poli di NFI, dalla prof.ssa Guendalina Graffigna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Stephan Peters, Chair SCNH-IDF, Manager nutrition science NZO, Olanda e da Giovanni Pomella, D.G. Parmalat, Vicepresidente Assolatte. Moderatori saranno Federico Mereta e Valeria Del Balzo, esperta in nutrizione.

«Su questi aspetti – spiega il professor Morelli – sta lavorando l’International Dairy Federation attraverso la costituzione di un gruppo di ricerca plurifunzionale (cross-standing committee effort) per produrre evidenze scientifiche ed individuare indicatori, validati scientificamente e condivisi da una vasta comunità di esperti del settore, che considerino gli effetti ambientali della produzione alimentare in relazione al fabbisogno di nutrienti».

 «Quando si parla di dieta sostenibile occorre ovviamente considerare i consumi - conclude la professoressa Valeria Del Balzo - che fanno riferimento a porzioni e frequenze, che devono essere rispettate. Infatti, sia da un punto di vista nutrizionale, sia ambientale “la partita” della corretta alimentazione si gioca sulle quantità consumate».

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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