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Ematologia, un Master interdisciplinare nel campo dei trapianti e delle terapie cellulari

16 dicembre 2025

Ematologia, un Master interdisciplinare nel campo dei trapianti e delle terapie cellulari

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Sono 29 i primi diplomati del Master in Trapianto di cellule staminali ematopoetiche e Car-T therapy: prevenzione e gestione delle complicanze promosso dalla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: un percorso nato per rispondere alla crescente complessità clinica dei pazienti sottoposti a trapianto e a terapie cellulari avanzate e per formare professionisti in grado di operare con competenze elevate e aggiornate.

“Questa prima edizione – ha detto il Dott. Marco Cioce, coordinatore didattico e referente del Master, introducendo la cerimonia di diploma -  ha mostrato quanto fosse necessario un percorso formativo capace di fornire competenze avanzate nell’ambito del trapianto e delle terapie cellulari. La motivazione dei partecipanti, l’intensità del lavoro svolto e il dialogo instaurato con i docenti hanno confermato l’esigenza di un percorso universitario di elevato spessore che si colloca esattamente tra la pratica clinica quotidiana e l’innovazione scientifica”.

Ad aprire l’evento la Prof. ssa Simona Sica, Associata di Malattie del sangue all’Università Cattolica, direttrice della UOC di Ematologia e Trapianto di cellule staminali emopoietiche della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e direttrice del Master: “Questo programma – ha detto – conferma l’importanza dell’aggiornamento specialistico necessario a sostenere l’evoluzione delle pratiche cliniche evidenziando come le nuove terapie richiedano competenze che solo un percorso avanzato può garantire”.

Il Master è sostenuto dall’AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma e accompagnato dal patrocinio di istituzioni pubbliche e associazioni scientifiche, tra cui il Gruppo Italiano per il Trapianto di Midollo Osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare - GITMO e il Centro Nazionale Trapianti, essendo dunque il percorso inserito in una cornice di riconoscimento scientifico autorevole e allineato con gli standard nazionali più avanzati dell’ematologia e della trapiantologia. Su questo aspetto si è soffermato nel corso dell’evento il Presidente dell’AIL, Dott. Giuseppe Toro: “Il ruolo dell’Associazione nella promozione della qualità formativa e assistenziale è da sempre parte integrante della sua missione. Sostenere iniziative come questo Master significa investire concretamente nel futuro dell’ematologia, formando professionisti capaci di garantire percorsi di cura sempre più sicuri, personalizzati e allineati ai più alti standard di cura. Crediamo che la qualità dell’assistenza passi innanzitutto attraverso la competenza: per questo AIL continuerà a essere al fianco delle istituzioni e dei centri di terapia per favorire una cultura della preparazione, dell’aggiornamento continuo e dell’umanizzazione delle cure”.

In linea con questa visione si è espresso anche il Dott. Maurizio Lucidi, Presidente dell’Associazione A.Pro.T.I.On. R. Fasanari, attiva dal 1985 a supporto della UOC di Ematologia e Trapianto di cellule staminali emopoietiche della Fondazione Gemelli, sottolineando “l’impegno dell’Associazione nel sostenere la formazione specialistica degli infermieri impegnati nei reparti ematologici. Un impegno che – ha evidenziato – continuerà a rappresentare anche nei prossimi anni uno degli obiettivi centrali dell’Associazione, nella convinzione che la qualità delle cure passi attraverso una preparazione solida, continua e condivisa dei professionisti sanitari”.

Dal piano associativo a quello organizzativo la prospettiva del Prof. Giuseppe Vetrugno, Associato di Medicina Legale all’Università Cattolica e responsabile della UOS Risk Management della Fondazione Gemelli ha contribuito a chiarire quanto la formazione avanzata incida sulla sicurezza dei percorsi assistenziali “non solo perché consente a professionisti già formati di acquisire nuove competenze basate su evidenze scientifiche consolidate ancorché recenti, ma anche perché, conciliando l’innovazione con la conservazione, partecipa al processo di miglioramento continuo della qualità delle cure restituite ai pazienti”.

Il Master si caratterizza grazie a un piano didattico e formativo multidisciplinare che comprende anche la dimensione psicologica del trapianto e delle CAR-T: “L’attenzione sulla necessità di un approccio integrato al paziente e alla famiglia dove lo psicologo li accompagna lungo tutto il percorso oncoematologico, integrando la valutazione emotiva, cognitiva e relazionale per migliorare aderenza terapeutica e qualità di vita, dalla diagnosi alla fine della vita – ha detto la Prof. ssa Daniela Pia Rosaria Chieffo, Associata di Psicologia generale all’Università Cattolica e direttrice dell’Unità Operativa di Psicologia Clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS -. In un contesto di medicina personalizzata, il supporto psicologico deve essere individualizzato e basato su evidenze, diventando parte integrante del processo decisionale condiviso e della gestione di stress, coping e risposta alle terapie”. Sul tema si è soffermato anche il Dott. Vezio Savoia, Psico-oncoloco di riferimento per i pazienti affetti da patologie ematologiche rilevando “l’importanza di strutturare dei percorsi formativi, in cui si punti non solo a favorire lo sviluppo di competenze tecniche di sempre più elevato valore, ma si presti al contempo attenzione al potenziamento delle abilità comunicative e relazionali degli operatori sanitari, rendendole un tema sempre più centrale”.

Ha offerto uno sguardo sulla prospettiva assistenziale e organizzativa la Dott.ssa Carmen Nuzzo, direttrice del Servizio Infermieristico Tecnico-Riabilitativo Aziendale – SITRA della Fondazione Gemelli, evidenziando “la centralità della formazione avanzata nel rafforzare il ruolo dell’infermiere nei contesti ad alta complessità dove il rischio per il paziente è sempre molto elevato e dove è stimato che gli infermieri rappresentano il 70% degli operatori sanitari pronti a fronteggiare gli eventi avversi post infusione”, accanto all’”aspetto fondamentale di competenze specifiche per essere ruolo chiave nell’educazione al paziente e al care giver”.

“Il Master – ha concluso la Dott. ssa Cristina Pistacchio, docente di Antropologia Culturale all’Università Cattolica - ha coinvolto gli studenti non solo negli aspetti tecnico-scientifici legati al contesto, ma anche nelle dimensioni psicologiche, relazionali e di qualità dell’assistenza”, sottolineando come sia “fondamentale integrare le competenze avanzate con la presa in carico globale della persona, mantenendo sempre centrale l’umanizzazione delle cure”, a dimostrazione che la prima edizione del Master segna così non solo un importante traguardo, ma l’avvio di un percorso destinato a consolidarsi, per rispondere in maniera sempre più efficace ai bisogni clinici, organizzativi e relazionali dei pazienti candidati a trapianto e terapia cellulare.

Per informazioni e iscrizioni si può consultare la pagina del sito Internet dedicata al Master

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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