Primo a prendere la parola Mario Romano, emerito di Diritto penale, che, giunto a Milano da Aosta nel 1957, ha ripercorso le motivazioni della sua scelta universitaria, gli studi e la carriera accademica nel corso della quale ha ricoperto i ruoli di direttore dell’Istituto giuridico e di pro rettore. Non è mancato da parte del professor Romano anche il racconto di qualche simpatico episodio, come l’incontro con padre Gemelli, che - ricevendo i 58 studenti che si accingevano a fare il concorso per i posti gratuiti del Collegio Augustinianum - con il piglio che lo caratterizzava, mostrò le lettere di segnalazione ricevute da «eminentissimi cardinali» ed «eccellentissimi vescovi», aggiungendo con il tono che gli era consueto e battendo il pugno sulla scrivania: «Naturalmente non ne terremo alcun conto».
Ai vividi ricordi dell’anno da matricola - «sono sempre quelli più intensi!» - ha fatto riferimento anche Tiziano Treu, emerito di Diritto del lavoro, con una lunga carriera nelle istituzioni (deputato, senatore, più volte ministro e poi presidente del CNEL), anche lui giunto in Cattolica nel 1957 da Vicenza, anche lui ospite dell’Augustinianum, del quale diventerà direttore. A Milano trova una città caratterizzata dalla nebbia e da un terribile smog («le camicie bianche che indossavamo la mattina, alla sera erano nere») ma la vita ha ancora una dimensione umana: anche se si studiava intensamente, non c’era stress, tutto era più lento, e si aveva anche il tempo in estate di fare qualche viaggio, magari di andare a studiare l’inglese in Inghilterra e di fare nuove conoscenze.
Al fine di coprire l’intero territorio della penisola, e a rimarcare il carattere nazionale di una Facoltà che negli anni ha accolto studenti da tutte le Regioni di Italia, è stato invitato a portare la sua testimonianza l’emerito Carlo Castronovo, originario della Sicilia, matricola a Milano nel 1963, studente negli anni della contestazione. Anche per il professor Castronovo gli anni di studio coincidono con quelli trascorsi in Augustinianum - allora allocato in via Necchi 5 (non si capacita ancora del perché negli anni Novanta fu trasferito in via Necchi 1 già sede del Collegio femminile Marianum) - e seguiti da una feconda carriera accademica, per cui è ricordato come direttore “storico” dell’Istituto giuridico. Il professor Castronovo si è detto ben lieto di poter parlare ancora in Aula Magna, dove ha tenuto i corsi di Istituzioni di diritto privato (materia cardine degli studi di Giurisprudenza) a intere generazioni di giuristi in erba e dove ha ripreso alcuni temi della sua materia, ricordando i suoi docenti, «maestri di scienza ma anche di vita».
È toccato poi al professor Gabrio Forti, emerito di Diritto penale, già direttore dell’Istituto giuridico e preside della Facoltà, raccontare l’ingresso in Università Cattolica. Essendo milanese, non ha usufruito dell’ospitalità del Collegio Augustinianum quando ha intrapreso gli studi di Giurisprudenza nel 1972, per poi laurearsi e iniziare la carriera accademica sotto la guida del penalista Federico Stella (lui aveva alloggiato in Augustinianum). Il professor Forti ha citato le motivazioni che lo hanno portato agli studi giuridici, passando dalla passione per le lingue, maturata in famiglia, a quella per la diplomazia internazionale, per poi dedicarsi al diritto nella raggiunta consapevolezza che si tratta di una materia non isolata rispetto alla cultura dal momento che si relaziona e dialoga con l’essenza dell’umano.