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Le nuove frontiere della Digital Diplomacy

30 ottobre 2024

Le nuove frontiere della Digital Diplomacy

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La diplomazia è una delle attività politiche più antiche del genere umano. Questa importante eredità storica fa sì che le prassi diplomatiche siano fortemente legate a tradizioni, simboli e abitudini sedimentate nel tempo; tuttavia, il lavoro del diplomatico si è costantemente aggiornato per sfruttare al meglio le innovazioni che la tecnologia ha reso di volta in volta disponibile. Ultima tra queste innovazioni, la tecnologia informatica ha imposto una riflessione profonda sulle potenzialità e i rischi che comporta, al punto da suggerire un nuovo paradigma: la diplomazia digitale.

Su questo tema si è tenuta il 25 ottobre 2024 presso la sede di Milano dell'Università Cattolica del Sacro Cuore la conferenza Digital Diplomacy: Building the Common Future with Technology. Organizzata nell’ambito del progetto Erasmus+ DD-Tech, a cui un gruppo di ricercatori della Facoltà di Scienze Linguistiche ha lavorato insieme altre cinque università partner di quattro paesi (Italia, Turchia, Estonia, Slovenia, Romania), la conferenza ha esplorato come la digitalizzazione stia rivoluzionando la diplomazia e la cooperazione internazionale.


L’incontro è stato aperto dai saluti istituzionali di Amanda Murphy, direttrice del Centre for Higher Education Internationalisation (CHEI), e Özgün Erler Bayir, docente dell’Università di Istanbul e coordinatrice del progetto. Tra i momenti salienti, il discorso inaugurale di David Ringrose, Head of Connectivity and Digital Transition presso il Servizio Europeo per l’Azione Esterna e una tavola rotonda moderata da Andrea Locatelli (coordinatore dell’unità di ricerca dell’Università Cattolica), che ha visto confrontarsi Diego Brasioli, Ministro Plenipotenziario del Ministero degli Affari Esteri italiano e Maja Kluger Dionigi, Senior EU Advisor/TECH dell’Ambasciata Tecnologica della Danimarca.

Nel suo keynote speech, David Ringsrose ha illustrato come l’Unione Europea stia costruendo una serie di iniziative basate sul web, sottolineando l’importanza di una diplomazia che sappia adattarsi ai nuovi strumenti digitali per affrontare le sfide globali in maniera più efficace e inclusiva. Nella tavola rotonda, la discussione ha messo in luce le potenzialità e le sfide che le nuove (e future) tecnologie pongono, sia in termini di efficacia dell’azione diplomatica, sia in termini di apertura e trasparenza del processo.

La conferenza si è poi concentrata sugli output del progetto DD-Tech, che mira a realizzare uno strumento didattico rivolto studenti e professionisti del settore diplomatico. I ricercatori delle diverse università partner (oltre alla Cattolica l’Università di Tartu, l’Università Istanbul Ticaret e l’Università di Bucarest) hanno presentato i contenuti della piattaforma e-learning, che spaziano dalla sicurezza cibernetica alla Twitter Diplomacy, passando per la promozione dei diritti umani e la propaganda politica. L’evento si è concluso con le osservazioni di Maurizio Molinari, capo dell’Ufficio di Collegamento del Parlamento Europeo a Milano.

La conferenza ha quindi rappresentato un’occasione unica per apprezzare come la diplomazia digitale non sia solo un nuovo modo di comunicare tra Stati, ma l’emergere di un nuovo paradigma nella cooperazione globale.

Un articolo di

Andrea Locatelli

Andrea Locatelli

Docente di Strategic Studies - Università Cattolica

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