I reportage degli studenti della Scuola di Giornalismo che hanno partecipato al concorso giornalistico promosso dalla famiglia Scarpazza. Testimonianze di chi, nonostante tutto, non ha perso il sorriso. E continua a lottare.
Web reportage | Concorso “Il Sorriso di Giorgio”
04 febbraio 2021
Condividi su:
I reportage degli studenti della Scuola di Giornalismo che hanno partecipato al concorso giornalistico promosso dalla famiglia Scarpazza. Testimonianze di chi, nonostante tutto, non ha perso il sorriso. E continua a lottare.
Bambini, giovani, vecchi. Sani e malati. Credenti e non credenti. Tutti toccati dall’incertezza della pandemia, ma tutti portatori di un segno di speranza, di un gesto, di un sorriso. Il mosaico che viene fuori dall’insieme dei lavori che hanno concorso a “Il sorriso di Giorgio” è uno spaccato di questi 12 mesi vissuti pericolosamente da chiunque nel mondo e da qualcuno per la prima volta.
Di sicuro è stata la prima anche per gli studenti della Scuola di Giornalismo dell'Università Cattolica che si sono confrontati, durante l’inizio del loro percorso professionale, con una delle criticità che accadono solo una volta ogni centinaio di anni. Lo hanno fatto all’inizio con stupore e preoccupazione, poi con determinazione e creatività. E una delle occasioni per svilupparla è stata fornita da questo concorso che da anni premia il Master in giornalismo, con la dedizione che la famiglia Scarpazza destina ai nostri studenti nel nome e nel ricordo vivo di Giorgio, un ragazzo che sognava di diventare giornalista e non ha potuto coronare il suo desiderio perché la vita ha deciso diversamente per lui.
Dopo la scomparsa di Giorgio, studente dell’Università Cattolica, i coniugi Scarpazza hanno deciso di creare un premio a immagine e somiglianza del loro figliolo: generoso e mite, con grande attenzione alle storie marginali, piccole, quelle che non fanno notizia perché i protagonisti non sono né criminali né corrotti. Storie di gente normale, che lotta nel quotidiano.
Storie di uomini di buona volontà. In questa edizione del premio, di questi uomini di buona volontà, ne abbiamo scoperti tanti, e li abbiamo visti in video e ascoltati in audio, conformemente alle tipologie di lavori presentati dagli studenti: dai sacerdoti impegnati in prima linea negli ospedali, alle maestre delle scuole elementari nella provincia italiana; dagli ammalati di tumore che non riescono ad accedere alle terapie durante l’anno del Covid, ai lavoratori dello spettacolo, duramente provati da un mondo che sembra essersi dimenticato dell’arte e della cultura, fino ai volontari delle provincia italiana, che cercano di andare incontro ai nuovi poveri, sempre più poveri. In questi lavori c’è tanta umanità dolente che, nonostante tutto, non ha perso il sorriso.
Un articolo di
Tutor Scuola di Giornalismo Università Cattolica