Xuecong Li arriva dalla Cina e indossa con orgoglio la toga nera con cui di lì a poco discuterà la sua tesi del Master di secondo livello in Innovation in Food Science and Technology – Michele Ferrero. «Ho sempre desiderato venire in Europa e in particolare in Italia, e la mia passione per il cibo mi ha portata a scegliere questo master. A Cremona, in Cattolica, ho incontrato persone da tutto il mondo, acquisito competenze strategiche e mi sono conftrontata con il mondo del lavoro», racconta in un inglese perfetto all’ombra dei portici del chiostro maggiore del campus di Santa Monica.
Dopo di lei le altre sette – tutte ragazze – dottoresse che hanno condiviso un percorso annuale fatto di sei mesi di lezione accademica e uno stage di due mesi ad Alba, presso il Centro Ricerche Pietro Ferrero di Alba, dove a gruppi le studentesse del master, insieme ai tutor dell’azienda, hanno messo a punto un prodotto innovativo. Altre due ragazze arrivano dalla Serbia, una dal Messico, altre quattro sono italiane.
La cerimonia di lunedì 30 giugno ha chiuso la decima edizione del Master di secondo livello in “Innovation in Food Science and Technology – Michele Ferrero”, la prima ospitata nella sede di Cremona.
Un percorso formativo d’eccellenza, che unisce scienza, tecnologia, nutrizione e sostenibilità, e che ha coinvolto in questa decima edizione giovani talenti provenienti da Italia, Messico, Serbia e Cina. Un master nato con una visione chiara: formare professionisti pronti a rispondere alle sfide globali del settore agroalimentare, con una particolare attenzione alla salute, all’etica e all’innovazione.
Pier Sandro Cocconcelli, preside della Facoltà di Scienze Agrarie, alimentari e ambientali, nel dare il benvenuto, si è soffermato sui quattro imprescindibili pilastri di un sistema educativo d’eccellenza: «Un ambiente internazionale, lo stretto rapporto con le imprese, la qualità dell’esperienza in aula e la formazione continua: ecco, questo percorso ha saputo abbraciarli tutti in modo esemplare».