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Nuovi medici per un mondo migliore

07 luglio 2025

Nuovi medici per un mondo migliore

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«Grazie per il vostro caloroso benvenuto e per il grande onore di essere qui con voi in questa splendida giornata e importante occasione: fondata sui principi di servizio, compassione e rigore accademico, l'Università Cattolica si erge autenticamente come un faro della tradizione intellettuale cattolica e dell'eccellenza medica, preparando i medici non solo a curare le malattie, ma a servire l'umanità con dignità e impegno. Mentre questa Classe si unisce alla vostra comunità di alumni in tutto il mondo, sono certa che il loro lavoro sarà una testimonianza duratura della loro alma mater» – queste le prime parole della professoressa Amy J. Goldberg, preside della Lewis Katz School of Medicine della Temple University di Philadelphia, nel Commencement Speech del Graduation Day del corso di laurea in Medicine and Surgery che si è tenuto il 4 luglio nel campus di Roma dell’Università Cattolica.

La cerimonia è stata aperta dal messaggio di saluto del Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore professoressa Elena Beccalli del quale ha dato lettura il professor Giovanni Gambassi, presidente del corso di laurea in Medicine and Surgery: «Congratulazioni a tutti i laureati. Da oggi sarete ambassador dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in tutto il mondo. Il corso di laurea in Medicine and Surgery, in collaborazione con il Policlinico Universitario Agostino Gemelli, è un programma formativo prestigioso sotto il profilo nazionale e internazionale. La sua missione è l’insegnamento di una professione dove la conoscenza medica diventa competenza clinica e integra etica professionale e responsabilità sociale. Ciò rappresenta un obiettivo ambizioso che rispecchia gli obiettivi dell’intero Ateneo».

«Oggi è il termine di un grande viaggio che apprezzerete di più in futuro, ma di cui sono certo sentirete presto la mancanza – ha detto ai laureandi il professor Alessandro Sgambato, vicepreside della Facoltà di Medicina e chirurgia - Ora prendetevi il tempo per identificare gli obiettivi davvero importanti, ma non arrendetevi mai: non abbandonate i vostri sogni, le vostre passioni. Portate sempre con voi i valori dell’Università Cattolica: cura, compassione e soprattutto rispetto per la dignità di ogni persona umana e per ogni vita. Usate la vostra conoscenza per promuovere giustizia, solidarietà e medicina inclusiva. Nell’anno del Giubileo della Speranza non dimenticate mai che uno dei doveri più importanti per un medico è dare speranza alle persone malate. E. infine, siate sempre gentili: verso i pazienti, le loro famiglie, i colleghi, i giovani studenti ai quali trasferirete le vostre conoscenze, proprio come in questi anni i vostri docenti e mentori hanno fatto per voi».

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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Insieme le parole di don Alessandro Mantini, docente di Teologia e assistente pastorale nel campus di Roma: «All'inizio del vostro percorso universitario vi abbiamo accolto nel nome dei nostri fondatori, Agostino Gemelli e Armida Barelli. Soprattutto, vi abbiamo accolto nel nome del Sacro Cuore di Gesù, a cui questa Università è consacrata. Imparate, dunque, a guardare negli occhi i vostri pazienti e a leggere i loro cuori così come i segni sul loro corpo. Scoprite i loro misteri e la loro sensibilità. Imparate a diventare loro prossimi, per una Medicina sempre più al servizio della persona umana».

A tutti i nuovi medici anche il messaggio del professor Gambassi: «È probabile che la maggior parte dei laureati non abbia ben chiaro che cosa fare una volta terminati gli studi di Medicina. Anche se quello in cui viviamo potrebbe non essere il mondo in cui vi aspettavate di entrare, è quello che ha bisogno di voi, ora. Spero, che tutti i nostri nuovi medici trovino un lavoro che amano in cui mettere a frutto le proprie competenze, un lavoro attraverso il quale possano davvero fare la differenza – ha concluso -. La stessa speranza, lo stesso coraggio che li hanno portati fino a oggi a questo importante traguardo saranno un importante stimolo per andare avanti e costruire per tutti un mondo migliore».

«Rifletto innanzitutto sul luogo in cui ci troviamo, dove avete scelto di studiare, nella Città Eterna, un luogo dalla storia straordinaria e baluardo di un umanesimo perenne– ha continuato la preside Goldberg -. Un luogo in cui arte, religione, filosofia e scienza si sono a lungo intrecciate e hanno plasmato la comprensione di che cosa significhi essere umani, un luogo perfetto per iniziare una vita nella Medicina perché anche la Medicina è un insieme di scienza e sacro: si tratta di curare le malattie, di guarire, ma più di questo, si tratta di comprendere la persona che ha bisogno di essere guarita».


E toccando le corde più profonde ed essenziali dell’arte medica: «Durante il corso di laurea avete appreso i principi della biochimica, della farmacologia e della microbiologia. Siete diventati esperti nelle diagnosi delle patologie, avete imparato molte delle complessità della scienza che serviranno come base per la vostra sempre più profonda competenza – ha detto la professoressa Goldberg -. Tuttavia, questa è solo una parte della Medicina: avete vissuto una formazione medica informata e supportata dai progressi della tecnologia che solo dieci anni fa non avremmo potuto che sognare, ma dovete ricordare che la Medicina non è solo una scienza e non è solo tecnologia. La connessione umana, la presenza che guarisce: questa è l'arte della Medicina. È il modo in cui parlate, il modo in cui ascoltate. È il vostro coraggio, la vostra empatia, la vostra umiltà, il vostro tocco umano, la vostra compassione».

Prima della cerimonia finale il riconoscimento delle Special mention a tre laureandi: Sofya Motuz (Student Service Prize), Ilaria Castanò (Valedictorian) e Matteo Manzato (Faculty Award) che hanno poi raggiunto tutti i colleghi per la proclamazione solenne dei nuovi laureati.

Al termine, insieme a docenti, personale del Campus e famiglie, una grande festa per celebrare insieme questo nuovo importante traguardo. Verso nuove vie, come la preside Goldberg ha augurato ai nuovi dottori: «Congratulazioni a tutti voi: il momento che stiamo celebrando oggi segna il passo successivo di un viaggio che porta con sé grandi promesse e grandi responsabilità. Affrontatelo con orgoglio e tenete sempre presente il vostro scopo. E soprattutto, lavorate ogni giorno con tutta la vostra umanità. Siete pronti. Buon viaggio!»

Con il sapere della scienza e lo sguardo dell’umanità l’Auditorium della sede di Roma dell’Università Cattolica è stato il luogo da dove iniziare un nuovo cammino, nel quale la cura e il prendersi cura di ogni persona malata condurranno i nuovi medici dove hanno scelto di essere e di stare: accanto.

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