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Alessandro Suardelli, dall’Università Cattolica all’Inter Media House

28 maggio 2025

Alessandro Suardelli, dall’Università Cattolica all’Inter Media House

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C’è un pezzo di Università Cattolica pronta a partire per seguire l’Inter a Monaco di Baviera, dove sabato 31 maggio i nerazzurri affronteranno il Paris Saint-Germain nella finale di UEFA Champions League. Non ci riferiamo ai fortunati studenti, ai docenti e al personale dell’ateneo in possesso di un biglietto per la tappa finale della cavalcata nerazzurra in Europa, ma ai diversi professionisti del Club che si sono formati all’Università Cattolica. Tra loro, sarà all’Allianz Arena Alessandro Suardelli, classe 1986, Corporate Content Manager dell’Inter, laureato con 110 e lode in Linguaggi dei media. «Stiamo vivendo stagioni sportive davvero intense, che ci offrono grandi opportunità dal punto di vista professionale» racconta Alessandro, con un grande sorriso. «Quando mi chiedono da quanto tempo lavoro in questo Club, mi piace rispondere che per quantificare realmente il tempo trascorso bisognerebbe moltiplicare ogni stagione per sette anni». 

Un articolo di

Francesco Berlucchi

Francesco Berlucchi

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Del resto, l’innovazione sta caratterizzando il percorso del Club dentro e fuori dal rettangolo di gioco. A partire dall’Inter Media House, il cui responsabile, Roberto Monzani, anche lui alumnus dell’Università Cattolica, è docente al master Media relation e comunicazione d’impresa. «Questo progetto, nato nel settembre 2017, ci permette di far viaggiare i tifosi costantemente al fianco della squadra» prosegue Suardelli, ricordando la «connessione naturale» tra le prestazioni della squadra in campo, le attività off-pitch del Club e l'ingaggio sui social network dei tifosi nerazzurri in tutto il mondo. «Sono tante le pagine della storia recente dell'Inter che abbiamo avuto la fortuna di raccontare. Tra queste, sicuramente, la conquista della seconda stella è stata un’occasione incredibile dal punto di vista dello storytelling, con la vittoria del 20° Scudetto proprio a San Siro contro il Milan. Quello che vogliamo proporre è un racconto ricco di contenuti originali e di idee che mirano a regalare l'esperienza più completa e immersiva possibile ai tifosi».

 

I touchpoint digitali dell’Inter, in effetti, hanno raggiunto traguardi straordinari. Merito del percorso sportivo, ma anche di stimoli, linguaggi e contenuti sempre nuovi dedicati alle varie community, con un occhio di riguardo per la Gen-Z. «Utilizzare bene i social media non è un gioco da ragazzi. Anzi, non è un affatto un gioco» spiega Suardelli. Lo insegna ogni anno agli studenti del master Comunicare lo sport, dove il Corporate Content Manager dell’Inter spiega loro come si può contribuire a costruire una solida identità digitale di un grande club di calcio.

«Anche per me, tutto è iniziato nelle aule dell’Università Cattolica» racconta Alessandro. «Mi sono laureato nel 2010, l’anno del Triplete Scudetto-Coppa Italia-Champions, con una tesi dal titolo: “Josè Mourinho, l'allenatore con lo spin doctor incorporato”. Volevo fare il giornalista sportivo, e lo stage mi aprì le porte della redazione di Sky Sport. Un vero sogno. Presto, però, capii che c’erano tanti altri modi di comunicare e raccontare lo sport».

Dopo essere diventato giornalista pubblicista e aver gestito un progetto editoriale all’interno di un network digitale, nel 2014 fu proprio l’Inter a offrirgli un’occasione imperdibile. «Mi rimisi in gioco, a 28 anni, ripartendo da un altro stage». Da allora, il Club è la sua seconda casa, «grazie a un team di grandi professionisti» sottolinea Alessandro, «e a una Inter Media House che oggi si è arricchita di diverse validissime nuove leve provenienti proprio dal master Comunicare lo sport». 

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