Tecnologie come la machine translation e l’intelligenza artificiale, strumenti di cui oggi il traduttore non può fare a meno, non hanno soppiantato il ruolo del professionista della traduzione che, al contrario, è considerato ancor più necessario nei contesti aziendali.
È lo stato dell’arte messo in evidenza dalla quinta edizione della giornata Professione traduttore, promossa dalla Facoltà di Scienze linguistiche con il coordinamento dalle professoresse Lucia Mor, Maria Teresa Zanola e Alessandra Lombardi, quest’anno focalizzata sulla figura del traduttore in-house nel mondo aziendale.
Nella laurea magistrale di Brescia è infatti presente il percorso Lingue per la traduzione specialistica ed editoriale, che forma traduttori professionisti fornendo agli aspiranti tali competenze poliedriche che vanno oltre al bagaglio linguistico in senso stretto. Tra queste, abilità di comunicazione specialistica e capacità di discernere la scelta linguistica adeguata rispetto al contesto, al tema e al destinatario.
Se infatti al concetto di traduzione andrebbe associata la parola “arte”, gli ambiti entro i quali la disciplina trova declinazione sono i più disparati: dalla sanità alla moda, dalla giurisprudenza all’agroalimentare, dalla metallurgia al turismo, la cultura e il beauty.
Di questi ultimi si occupa Elena Cammarata, alumna della sede di Brescia dell'Università Cattolica con una laurea triennale e magistrale in Scienze linguistiche ad indirizzo turistico manageriale.
Uno stage curricolare a Monaco di Baviera nel settore hotellerie le ha permesso, a poche settimane dalla laurea, di trovare la sua attuale occupazione come PR & Communication Assistant presso Lefay Resorts & Residences, brand leader dell'ospitalità ricettiva di lusso i cui resort e Spa hanno sede anche in Italia.
«A livello internazionale mi occupo della traduzione di una molteplicità di testi e contenuti che devono restituire la voce e i valori di un'azienda orientata a offrire un'esperienza di lusso, discrezione e molto attenta alla sostenibilità» spiega Elena.
Social media, comunicati stampa, brochure, sito web, newsletter, menù ristorazione, shop online, campagne paper-click ed etichette di prodotti cosmetici sono solo alcuni dei moltissimi contenuti da tradurre nelle lingue dei mercati di riferimento «principalmente inglese, tedesco e francese».
Tra i compiti maggiormente complessi raccontati alla platea di futuri traduttori «il report delle pratiche adottate dai nostri resort per ridurre l'impatto ambientale. Un testo molto articolato con termini tecnici del mondo economico e della sostenibilità» ma anche «una brochure sui trattamenti estetici della medicina classica cinese, che ho tradotto in tre lingue».
C’è poi tutta la parte del customer care e delle recensioni. «Ogni martedì viene redatto un elenco dei commenti ricevuti dagli ospiti, il mercoledì si traducono quelli in lingua straniera, oltre a revisionare l'inglese di copy e testi per i post social».
Importante è anche il lavoro su cosmesi e ingredienti della ristorazione «occorre saper tradurre nomi di piatti, allergeni e verificare sempre la descrizione corretta del packaging del prodotto o del bugiardino. Essendo una dipendente ho inoltre la possibilità di chiamare direttamente lo chef e i responsabili del centro benessere, come la volta in cui non capivamo con i noccioli di quale frutto fosse fatto uno scrub».
Un’operazione tutt’altro che alla portata di una qualsiasi AI come la conosciamo noi oggi, dal momento che «pur trattandosi della stessa lingua, esistono differenze culturali e di gusto anche tra i mercati Uk e Usa. In questi casi ci appoggiamo ad agenzie PR esterne che si occupano di localizzare i contenuti alla luce del contesto culturale, economico e politico del luogo».
Al settore di coloro i quali operano come traduttori freelance appartiene infatti Anna Serpente, laureata in Lingue e letterature straniere nella di Milano, dove dal 2012 coordina inoltre i servizi di traduzione SeLda, il Centro linguistico dell’Ateneo.
La sua attività di traduttrice tecnica in libera professionista si è incentrata su fattori chiave per le aziende che operano sui mercati internazionali, come la documentazione tecnica del settore manifatturiero, del comparto energetico, agroalimentare e dei processi di lavorazione.
«Una traduzione accurata eseguita con criteri di localizzazione e adattamento dei contenuti in base ai mercati di destinazione è essenziale per competere su scala globale» conferma Anna.
Il segreto per farlo bene? «Mantenersi aggiornati rispetto a lessico e innovazioni del settore, cambiare rispetto ai cambiamenti del mondo per continuare ad essere efficaci e operare solo con tools/licenze a pagamento (non open source) per garantire la riservatezza dei dati aziendali».
Gli aspetti macroeconomici sono infatti molto complessi da analizzare e richiedono grandi competenze di natura economica e conoscenza del lessico specialistico. Tra le tipologie testuali da tradurre: manuali operativi, guide tecniche, documenti legali, contrattualistica, report di produzione, accordi commerciali, normative locali, codici etici, e comunicazioni interne da veicolare al personale dipendente.
E qualora i meandri di un testo fossero troppospecialistici…il diktat è operare in collaborazione con una rete di tecnici.
Perché una scrittura linguisticamente corretta potrebbe non esserlo da un punto di vista dei contenuti.