«Una cosa brutta la si può trasformare in costruttiva per aiutare altre persone. È solo per questo che ho reso pubblica la mia storia affinché possa essere utile per le ragazze che si potranno trovare nella mia stessa generazione». Sono le parole di Jolanda Renga, testimonial dell’incontro organizzato dal Comitato pari opportunità dell’Ateneo in collaborazione con la Polizia di Stato, presente con il Questore Paolo Sartori.
«Quello che l’amore non è», che si è svolto nella sede di Brescia in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Dopo la proiezione di «Oltre l’amore», a cura della Polizia di Stato e del Dams, la professoressa Raffaella Iafrate, ha ricordato l’impegno e le attività organizzate nelle altre sedi e nel corso dell’anno sul tema della parità di genere. «Il nostro approccio alla violenza di genere, è quello della continuità nel tempo perché questo lavoro culturale non sia solo occasionale o segnato dall’eccezionalità, ma continui nel tempo anche al di là della manifestazioni più ampie e visibili come quella di oggi».
Altro compito dell’Università è rifuggire da ogni forma di semplificazione e superficialità nell’affrontare il tema della violenza di genere adottando uno sguardo profondo e complesso. «La violenza di genere non è infatti un costrutto monolitico, ma ha tante facce: c’è quella fisica più eclatante e visibile che vede nei maltrattamenti, fino ai femminicidi la sua più terribile espressione, c’è quella assistita dei bambini, figli di coppie violente e genitori maltrattanti, ma ci sono anche forme più subdole, come quelle che racconterà Iolanda, la violenza del ricatto, dello stalking, della minaccia, così come altre forme meno riconosciute come violenza, ma altrettanto temibili dal punto di vista culturale, quelle basata sul pregiudizio, l’ingiustizia, la mancanza di riconoscimento dell’uguale dignità delle persone». L’esperienza di Jolanda, in ottobre vittima di revenge porn (le sono stati chiesti soldi minacciando di pubblicare foto sue intime inesistenti), può essere illuminante per le ragazze nella stessa situazione.