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L’ESC Criminology Award 2025 al professor Ernesto Savona

05 settembre 2025

L’ESC Criminology Award 2025 al professor Ernesto Savona

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Il professor Ernesto Ugo Savona è stato insignito del 2025 ESC European Criminology Award lo scorso 3 settembre durante una cerimonia in occasione della 25a conferenza annuale della European Society of Criminology (ESC) che si è tenuta ad Atene. 

La nomina ha riconosciuto il suo contributo fondamentale e continuativo in cinquantacinque anni di carriera accademica nel campo della criminologia a livello europeo e internazionale.

Il prestigioso premio riconosce il suo ruolo centrale nel policy-making internazionale, che si è manifestato anche tramite la fondazione del centro di ricerca Transcrime oltre trent’anni anni fa e un approccio innovativo nella ricerca criminologica, come si evince dal discorso di accettazione del Premio e dalle motivazioni della laudatio

Il professor Savona, che è stato presidente dell’ESC nel 2003-2004, ha evidenziato le sfide che la comunità criminologica europea si trova oggi ad affrontare in un’epoca di forte instabilità geopolitica e che ne rendono il contributo ancora più rilevante. 

Dalla sua prima pubblicazione nel 1971, il professore è autore di altre circa 150, di cui circa 60 in inglese. Ha fondato Transcrime, prima con base a Trento e da venticinque anni in Università Cattolica a Milano, «un istituto di fama mondiale, che non solo ha costruito, ma ha anche sostenuto, sviluppato e garantito per molti anni. Oggi è un polo consolidato e di riferimento per la ricerca sulla criminalità organizzata» – ha detto la professoressa Catrien Bijleveld leggendo le motivazioni del Premio.  

«La sua ricerca è stata eccezionale e sofisticata, includendo contributi alla ricerca empirica come lo sviluppo del meccanismo di valutazione del rischio criminale e metodi per valutare la vulnerabilità dei settori legali – ha aggiunto Bijleveld –. Il Professor Savona ha fatto da mentore a un gran numero di allievi cresciuti presso Transcrime e la sua autorevolezza si riflette nel suo frequente lavoro di consulenza per organizzazioni sovranazionali e internazionali come l'UE e le Nazioni Unite». 
Nell’accogliere il Premio il professore ha messo l’accento su due questioni cruciali, la prima relativa all’importanza di rafforzare l’identità culturale europea in criminologia, e la seconda al futuro della sicurezza, «termine intrappolato tra le minacce di aggressione da un lato e la capacità di difesa dell'Unione Europea a livello nazionale e internazionale dall'altro».

La Società Europea di Criminologia, che negli ultimi venticinque anni ha messo in contatto ricercatori provenienti da contesti culturali e linguistici diversi, «rafforza anche la nostra tradizione culturale: poniamo i diritti umani e civili al centro delle politiche e delle attività di polizia in ambito penale – ha continuato il docente –. Prendere sul serio i diritti umani e civili significa anche affrontare le sfide future. Queste includono l'uso criminale dell'intelligenza artificiale generativa e i limiti della ricerca sulle forze dell'ordine, la crescente complessità dei crimini digitali e, soprattutto, la necessità di dati affidabili e di alta qualità». 

A chiusura del suo intervento il professor Savona ha dichiarato la necessità di indicatori migliori e di dati solidi per misurare le tre componenti chiave del rischio criminale, ovvero minaccia, vulnerabilità e danno. In particolare, in Europa la criminologia «deve rafforzare la propria identità e difendere i diritti dei cittadini, dei detenuti, dei migranti e di tutte le vittime di violenza. Credo che la criminologia abbia bisogno della democrazia e la democrazia abbia bisogno della criminologia». 
 

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Redazione

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