Per una nuova Economia uno sguardo nuovo su persone e relazioni

Tre i temi proposti al dibattito da Daria Perrotta: «Il fattore umano, la fiducia, la rendicontazione. L’elemento comportamentale è fondamentale sia in tema finanziario sia in tema legislativo, affrontando il tema del rapporto fra le teorie economiche e la loro comprensione e applicazione. Quindi, la fiducia, cioè l’importanza dell’affidabilità, della reputazione, ma anche del concetto introdotto proprio dall’autrice del libro: la tutela. Infine, il particolare strumento del bilancio di missione che offre una riflessione sul tema della disuguaglianza, su criteri non solo quantitativi, sul concetto di scelte come cura per gli altri».

I capitoli del libro – compresi in quattro macroaree di riflessione dedicate a Etica, educazione e cultura dell’inclusione; Sostenibilità sociale e ambientale: tra politiche pubbliche, finanza e rendicontazione; Sistema finanziario e biodiversità; Digitale e intelligenza artificiale: tra rischi e opportunità – offrono una riflessione su molteplici aspetti della vita associata, intergenerazionali e trasversali ai diversi campi del sapere. Un'Economia nuova, quella proposta, poiché aperta al mondo che vive e che si evolve, umana e sostenibile, a partire da un nuovo sguardo che abbia al centro le relazioni umane, fondato su etica, fiducia e cooperazione, per la costruzione di una società dove il raggiungimento del profitto sia l’ottimizzazione del valore.

«Il filo conduttore di questo libro è certamente il concetto di coraggio – ha detto Raffaele Cantone – leggiamo in questo volume testi che mettono in discussione idee consolidate, come quelle neoclassiche, affermando idee e teorie nuove come, ad esempio, un nuovo concetto di banca: pensiamo al valore delle banche di prossimità, un’idea innovativa rispetto a quella della concentrazione bancaria. E poi una lettura diversa dell’economia grazie allo strumento del bilancio di missione, novità assoluta: non basta dire come e quanto si è speso, ma con quale fine. Abbiamo bisogno di chi diffonde messaggi all’apparenza utopici, ma in realtà densi di speranza».

Nel raccordo dei diversi e vari interventi da parte dei partecipanti che hanno offerto ulteriori temi alla discussione, le parole conclusive della professoressa Beccalli: «Negli ultimi decenni abbiamo assistito nel mondo, e particolarmente in Europa, ad uno spostamento silenzioso dalla competizione al conflitto. La “terza guerra mondiale a pezzi” di cui ci parlava Papa Francesco si sta allargando: per questo ci vuole più coraggio, oggi più che mai, nel tentare di dare l’avvio a un nuovo paradigma, grazie a un nuovo sguardo sulle questioni economiche».

«Il modello sociale dell’Europa – ha continuato – è riconosciuto da più parti come il migliore al mondo: occorre difenderlo, riportando al centro la relazione tra competitività e solidarietà, occupandosi in particolare di demografia, produttività e fattore lavoro, anche attraverso una semplificazione del quadro regolatorio, ispirandolo ai principi di sussidiarietà e solidarietà. In tal senso il volume intende proporre alcuni spunti e declinazioni concrete dell’economia sociale».

«Le relazioni economiche – ha concluso - non si limitano allo scambio di beni materiali: esse si fondano su beni relazionali come la fiducia. É per questo che l’economia deve occuparsi dei fini, prima ancora che dei mezzi. E per questo l’etica è al centro di tutti i temi che nel libro e nell’incontro di oggi abbiamo affrontato».

I beni relazionali – comuni, intangibili, non ottenibili se non attraverso un insieme – diventano oggetto, anzi, soggetto di un nuovo modello: la “nuova Economia”, dalla quale la società contemporanea non può più prescindere; esattamente il frutto del processo in cui persona, etica, fiducia e cooperazione operano assieme.