E com’è l’Europa, vista dai giovani, oggi? È come la rappresentano le tante domande che, con intelligenza e curiosità, i giovani allievi hanno posto a Paolo Gentiloni, al termine dell’incontro: dall’interesse per l’esperienza offerta da un così importante percorso politico e istituzionale, dal confronto tra le politiche europee del periodo post Covid verso un nuovo Stato sociale e dal rapporto tra politiche economiche e il dibattito sul “riarmo” europeo, passando per la dialettica fra esperienza politica e valori personali fino all’interesse, misto alla comprensibile apprensione per il proprio futuro, per le conseguenze e le possibilità offerte dalle attuali politiche dell’Unione Europea per i giovani del futuro, gli studenti del Liceo Morgagni hanno conversato a lungo con il Presidente Gentiloni, rappresentando così quel dialogo intergenerazionale e basato sulla ricchezza della diversità dei percorsi di vita che è uno dei pilastri sui quali si fondava e si fonda il progetto europeo.
«È un’enorme fortuna essere europei – ha detto Paolo Gentiloni rivolgendo ai giovani le sue parole finali, di incoraggiamento e di speranza – Voi siete nati in un’Unione già fondata su grandi risultati: possiamo viaggiare liberamente in Europa, abbiamo una moneta comune e, soprattutto per voi, la grande possibilità del Programma Erasmus grazie al quale ogni anno dall’Italia partono 45.000 studenti diplomati per studiare, vivere e crescere insieme agli altri giovani cittadini europei».
«La costruzione dell’Unione Europea – ha concluso - è stato un percorso straordinario e, anche se l’”edificio europeo” appare ancora precario, nonostante i limiti, i rischi, le ingiustizie sociali e le insufficienze, dobbiamo continuare a credere in quel “sogno”, con la consapevolezza e l’impegno di lavorare insieme per continuare a meritarlo».