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Il tirocinio sul territorio, una scommessa vinta per educatori e formatori

26 maggio 2025

Il tirocinio sul territorio, una scommessa vinta per educatori e formatori

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Fu la scelta di una visione quella che trent’anni fa cambiò il percorso per diventare educatori e formatori e non semplicemente un’attività sul territorio. Oggi il tirocinio è parte integrante del piano di studio dello studente, ma allora le perplessità furono molte. Come racconta Luigi Pati, fautore della proposta in qualità di coordinatore del corso durante l’incontro "La storia siamo noi". Essere educatori e formatori a trent’anni dell’avvio del tirocinio del corso di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione, coordinato da Monica Amadini, che si è svolto in collegamento con la sede di Milano (il 30 maggio si svolgerà anche a Piacenza).

«Fu una grande novità per la componente pedagogica, un banco di prova perché non avevamo mai avuto un corso di laurea che richiedesse l’impegno nelle strutture territoriali. Fu una grande scommessa sia dal punto sia progettuale che organizzativo sia in rapporto alle altre discipline. Il tirocinio in questo corso ha la caratteristica di avere dei tutor formati e preparati che aiutano gli studenti dal punto di vista organizzativo. È questo anche un modo di scambiare esperienze e di far incrociare la teoria con la pratica sul campo. Abbiamo assistito ad un salto epistemologico e pedagogico poiché fino a quel momento lo sguardo era solo verso la scuola, mentre ora anche sulla famiglia, sugli anziani, sulla disabilità».

Una proposta che ha fatto scuola anche a livello nazionale perché il tutor, che in Cattolica ha un ingaggio annuale, aiuta lo studente a “trovare se stesso in quello che fa”. «Proprio a loro va un ringraziamento particolare, perché il loro è un lavoro davvero “prezioso” per l’università - ha dichiarato il preside Domenico Simeone. Fu davvero una rivoluzione nel modo di concepire l’educazione, è entrato un nuovo concetto ovvero quello di imparare facendo, poiché teoria e pratica devono stare in dialogo».

Ci racconta l’avvio di questa prima esperienza Elisa Bara, studentessa nel ‘93-94 quando iniziarono i primi tirocini. «Ricordo ancora con emozione i giorni trascorsi in una società di consulenza per il mio stage. Quell’esperienza è stata per me la conferma che la formazione continua degli adulti e la consulenza aziendale erano la mia strada. Il mio legame con l'Ateneo non si è mai interrotto: da tutor di tirocinio a coordinatrice della didattica integrativa, fino al mio attuale ruolo nel Career Service di Brescia, dove oggi mi occupo trasversalmente degli stage per tutti i corsi di studio e del placement. Per me, il tirocinio è sempre stato, e continua ad essere, una vera opportunità per mettersi alla prova, sviluppare competenze e orientare il proprio percorso professionale, unendo teoria e pratica e creando un network prezioso per il futuro».

Una rivoluzione, come ha detto agli studenti il professor Pierluigi Malavasi, che ha fatto la storia e che ora è “nelle vostre mani”, tese verso il futuro.

Un articolo di

Antonella Olivari

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