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Sostenibilità, le buone pratiche delle imprese bresciane
La seconda edizione dell’Osservatorio Imprese Sostenibili di Confindustria Brescia, Opter e Fondazione Sodalitas
| Redazione
26 maggio 2025
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Un’azione coordinata su immigrazione, partecipazione femminile, gestione degli over 55 e produttività del lavoro: è questa una possibile risposta per mantenere il territorio bresciano competitivo nell’orizzonte temporale dei prossimi 20 anni. A evidenziarlo è la ricerca “Brescia DNA Futuro – Demografia, Immigrazione, Digitale, Competenze – Le quattro sfide di oggi e domani”, presentata lo scorso 21 maggio nella Sala Beretta di Confindustria durante l’appuntamento di fine mandato della presidenza di Franco Gussalli Beretta (2021-2025).
In particolare il report – condotto da Centro Studi di Confindustria Brescia e Osservatorio per il Territorio (OpTer) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore –, ha analizzato l’evoluzione del sistema produttivo bresciano in un orizzonte di medio-lungo periodo, concentrandosi su alcuni fenomeni chiave che stanno già influenzando profondamente il tessuto economico e sociale del nostro territorio, quali il calo demografico e i suoi impatti, l’integrazione ancora parziale degli immigrati nella società e nelle imprese, la trasformazione digitale in atto, inclusa la rapida diffusione dell’intelligenza artificiale. L’analisi darà vita nei prossimi mesi a un libro edito da Vita e Pensiero.
Dopo i saluti iniziali da parte di Franco Gussalli Beretta, presidente Confindustria Brescia, e di Mario Taccolini, Università Cattolica del Sacro Cuore, sono intervenuti – moderati dal giornalista Dario Di Vico – Giovanni Marseguerra, Università Cattolica del Sacro Cuore, Filippo Schittone, direttore generale Confindustria Brescia, Davide Fedreghini, Centro Studi Confindustria Brescia, Maddalena Colombo, Daniela Bragoli e Ivana Pais, Università Cattolica del Sacro Cuore. A seguire una tavola rotonda, che ha visto protagonisti Laura Castelletti, sindaca del Comune di Brescia, Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia, e Simona Tironi, assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro di Regione Lombardia.
Dal report emerge che la provincia di Brescia segna un rapido invecchiamento della popolazione (indice di vecchiaia 184,3 nel 2025, era 119,3 nel 2001), con le generazioni più giovani numericamente insufficienti a garantire il ricambio generazionale.
Solo lo scenario “Aperto reattivo” – con maggiore partecipazione di donne e stranieri – consentirebbe di mantenere l’attuale ricchezza prodotta (oltre 49 miliardi di euro), evitando perdite cumulate anche superiori ai 90 miliardi negli scenari peggiori.
In un contesto demografico che non promette una rapida ripresa, per mantenere una crescita stabile del valore aggiunto tra l'1% e il 2% annuo sulla base degli scenari demografici ipotizzati, la produttività del lavoro dovrà aumentare tra l'1% e il 2,3% ogni anno.
Secondo il professor Giovanni Marseguerra «a fronte di questa straordinaria complessità, la ricerca ha identificato una serie molto articolata di proposte di policy, che si sostanziano nella necessità di una forte integrazione tra le politiche relative all’occupazione, quelle educative e quelle di welfare, con un impegno coordinato e di lungo periodo di istituzioni, imprese, associazioni imprenditoriali, istituzioni formative e soggetti della società civile per creare un ambiente di lavoro che consenta alle donne di esprimere tutto il loro potenziale professionale senza che debbano rinunciare a essere madri, agli immigrati di portare un pieno contributo alla società, ai lavoratori di avere le competenze per cogliere appieno i vantaggi e le potenzialità della rivoluzione digitale e dell’IA. Con una conclusione chiara: Brescia può farcela ma serve convinzione, coordinamento e continuità d’azione».
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