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Stare accanto ai poveri e ai fragili, segno di speranza e di vera carità

08 aprile 2025

Stare accanto ai poveri e ai fragili, segno di speranza e di vera carità

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Modesta Valenti è una persona senza fissa dimora, ha 71 anni, vive nei pressi della Stazione Termini, dove si rifugia la notte per dormire. Il 31 gennaio 1983 Modesta si sente male proprio in stazione e l’equipaggio dell’ambulanza che accorre alla chiamata non vuole prenderla a bordo poiché, a causa delle condizioni in cui vive, è sporca.

Modesta Valenti muore, dopo ore di agonia, in attesa che qualcuno decida di prestarle soccorso.

Molti anni dopo, nell’anniversario della sua scomparsa, nasce una tradizione annuale profonda e piena di significato: decine di studentesse e studenti del Campus di Roma dell’Università Cattolica diventano protagonisti, insieme agli ospiti della Villetta della Misericordia - il primo centro di accoglienza a Roma per persone senza fissa dimora in un’area universitaria e ospedaliera, realizzata per iniziativa della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, dell’Università Cattolica e della Comunità di Sant’Egidio, inaugurata nel 2016 - di una Domenica In memoria di Modesta Valenti e di tutti gli “amici per la strada” che hanno perso la vita, ricordando ciascuno per nome e accendendo per ogni nome una candela, come segno di un'amicizia e di un ricordo che non si esauriscono.

Quest’anno la Domenica è stata significativamente il 6 aprile, giornata conclusiva del Giubileo degli Ammalati e del mondo della Sanità. Prezioso è stato l’incontro di preparazione con i numerosi studenti ogni anno desiderosi di aiutare, insieme ai ragazzi che hanno iniziato, nell’ambito del progetto Campus Solidale, un itinerario di accoglienza e vicinanza: gli ospiti della Villetta hanno raccontato le loro esperienze, fonte di arricchimento per il percorso formativo dei giovani.

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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A conclusione della giornata, nella Chiesa centrale della Sede di Roma S. E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica, sottolineando «il valore di questi anni di vicinanza a tantissime persone fragili e in difficoltà, attraverso un percorso di accoglienza che ha sviluppato una sensibilità in chi si fa vicino a situazioni complesse. Siete diventati compagni di viaggio nell’ultimo tratto di vita delle persone che ricordiamo stasera – ha detto il Vescovo rivolgendosi agli studenti e agli operatori - e dal deserto in cui vivevano queste persone che ricorderemo per nome e per le quali accenderemo una candela l’accoglienza ha generato speranza». A tutti i presenti è stato poi donato un fiore benedetto, segno della bellezza e dell’amore di Dio.

La Chiesa era gremita anche da chi è stato accolto negli anni scorsi e oggi vive in un co-housing o è tornato in famiglia, insieme agli attuali ospiti della Villetta e a molti studenti della Sede, operatori e volontari della Comunità di Sant’Egidio e a un gruppo Scout di una vicina parrocchia. Alla celebrazione è seguita una festosa cena insieme offerta da EduCatt.

«Oggi – ha detto al termine della serata Marina Ricci, studentessa della Facoltà di Medicina e chirurgia - presso la sede di Roma dell’Università Cattolica è stato speso del tempo di grande qualità: volontari della comunità di Sant’Egidio e studenti hanno avuto il piacere di incontrare donne e uomini straordinari, per ricordare cari amici senza fissa dimora che ci hanno lasciati con il corpo, ma non con l’anima. Sono state condivise esperienze, sono state fatte riflessioni e infine è stata assaporata una grande cena. I nostri volontari hanno appreso un messaggio molto importante: la grandezza non è dimostrata dall’assenza di debolezze e difficoltà, bensì dalla capacità di fronteggiare gli ostacoli sul sentiero della vita rialzandosi ogni volta. Grazie a chi spontaneamente e gratuitamente si impegna ogni giorno per stare al fianco di altri in difficoltà: così è possibile proteggere e nutrire tutte le virtù teologali quali Fede, Speranza e soprattutto Carità».

«Ho partecipato alla cena del 6 aprile e come sempre quando stiamo insieme si crea un clima magico che faccio fatica a descrivere. È bellissimo! – ha aggiunto Annamaria Nappi, studentessa della Facoltà di Economia - Ho avuto modo di parlare di più con chi era seduto al mio tavolo ovviamente e grazie a questa occasione li ho conosciuti meglio. Ognuno di loro è diverso caratterialmente, ma la cosa che li accomuna è la voglia di parlare e confrontarsi, ne hanno molto bisogno! Molto bello è stato anche il fatto che oltre agli ospiti c'erano anche gli ex ospiti, studenti e volontari. Tutti insieme come una grande famiglia! Invito tutti a diventare volontari della Villetta della Misericordia perché fa tanto bene al cuore, fidatevi!».

I Poveri e i Giovani, protagonisti del Giubileo, in un’opera continua di condivisione della speranza. I Poveri con i Giovani, in un appuntamento che ancora una volta caratterizza il Campus di Roma dell’Università Cattolica: un Campus davvero, concretamente e fraternamente, solidale.

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