«L’esposizione parte dal legno, che è la base di tutto» spiega il curatore, Carlo Francou. «Le sculture di Giorgio non hanno volto, le opere di Silvia invece sono tutti volti. Giorgio e Silvia Rastelli ci invitano a lasciarci coinvolgere dalle opere fino a sentirne il sussurro intimo che, ad ogni tappa di questo itinerario, invita a prendere coscienza di una realtà rimasta celata, che attende il momento giunsto per svelarsi. È una mostra molto azzeccata per il luogo e per la città che la ospitano». Ed è una doppia esposizione che ha il fulcro nell’atrio d’onore ma è diffusa. «Questa mostra rappresenta un modo autentico, di grande impatto, per far parlare l’arte a tutti coloro che vivono questo luogo di formazione e di ricerca scientifica» spiega Angelo Manfredini, direttore della sede di Piacenza-Cremona. «È l’ennesima dimostrazione di come il campus di Piacenza sia aperto alla città, e interpreti l’arte come momento di bellezza e di crescita personale e formativa».
Nei pressi dell’ingresso principale al campus è stato allestito anche uno spazio immersivo, dove le opere di Silvia Rastelli dialogano con le note di Danny Cavalloni, compositore di musica applicata. “Percezioni”, dunque, è molto più di una mostra, bensì un itinerario visivo, culturale e sensoriale integrato. L’ingresso è libero, e la mostra sarà visitabile fino al 7 giugno. Per chi desiderasse una visita guidata, inoltre, martedì 27 maggio, alle ore 17.00, è prevista una visita a cura degli stessi artisti, che partirà dall’atrio d’onore del campus. «Su chi lo vede per la prima volta, questo atrio d'onore ha un fascino senza tempo» chiosa Manfredini. «Ma il valore aggiunto di questa mostra è il continuum artistico che arricchisce tutto il nostro campus. Un luogo aperto che rappresenta un patrimonio per tutta la città».