Diana Escobar porta con sé una promessa di futuro. Anche questo significa il premio vinto dall’assegnista di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, consegnatole a Pisa durante il convegno AIEAA (Associazione Italiana di Economia Agraria ed Applicata). Escobar, 31 anni, originaria dell’Ecuador, si è infatti aggiudicata il Best Paper Award per i ricercatori sotto i 40 anni.
Nell’occasione la ricercatrice ha presentato l’ultimo paper realizzato per la sua ricerca di dottorato, dal titolo “The impact of Italian Farms’ Circularity on their Economic Performances”.
È la stessa Escobar a spiegare il tema trattato: «Partendo dal presupposto che l’economia circolare è un elemento chiave del percorso dell'Unione Europea verso la sostenibilità e considerato che l’agricoltura svolge un ruolo fondamentale nell'attuazione di pratiche volte a ridurre la pressione sulle risorse limitate del pianeta, il mio articolo ha esaminato la relazione tra la circolarità dei nutrienti e la redditività delle aziende agricole, utilizzando indicatori ricavati dal dataset della Rete di informazione contabile agricola italiana (Rica)».
Lo studio ha coperto 874 aziende agricole e compiuto 10.488 osservazioni degli anni 2009-2020. «I risultati ottenuti - dice Escobar - suggeriscono che le eccedenze di azoto e fosforo sono collegate a un reddito agricolo più elevato, ma la riduzione dell'efficienza dei fertilizzanti chimici aggiuntivi potrebbe compromettere la sostenibilità ambientale. Al contrario, negli allevamenti specializzati in zootecnia, maggiori perdite di nutrienti corrispondono a una minore redditività aziendale. I responsabili politici possono creare politiche di economia circolare più efficaci che tengano conto della diversità agricola».