La storia medievale e il più ampio panorama del patrimonio culturale europeo hanno dato modo di arricchire dal punto di vista dell’internazionalizzazione il percorso didattico degli studenti della Facoltà di Scienze della formazione, corso di studio in Scienze dell’educazione e della formazione e in Scienze della formazione primaria.
Infatti, trentadue studentesse e studenti, una laureanda e dodici borsisti post-doc hanno partecipato al 32° Convegno Internazionale dell’International Research Centre for Late Antiquity and Middle Ages (Irclama) – centro dell’Università di Zagabria, diretto dal professor Miljenko Jurković, in collaborazione con Brepols –, dedicato al tema “Borders and Frontiers, Cultures and Ideas in Medieval Europe (4th-15th centuries)”, che si è svolto a Spalato tra fine maggio e l’inizio di giugno presso la splendida cornice paesaggistica del complesso universitario spalatino MedILS - Mediterranean Istitute for Life Science.
La possibilità di consentire a un gruppo di studenti di partecipare ad attività scientifiche all’estero con i loro docenti, mediante l’efficace formula “Faculty Led”, è stata concordata con l’Ufficio internazionalizzazione e autorizzato dalla Facoltà di Scienze della formazione, che ne ha condiviso i contenuti operativi.
L’iniziativa ha visto la presenza del professor Gabriele Archetti e della professoressa Francesca Stroppa. La scelta dell’argomento e del luogo, la città croata di Spalato, ha favorito la collaborazione con l’Università di Spalato e, in modo peculiare, con la Facoltà teologica nella figura del preside, professor Ivan Bodrožić.
Il convegno internazionale, oltre all’Università Cattolica e agli atenei di Zagabria e di Spalato, è stato promosso e sostenuto anche dall’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, dall’Università degli Studi di Salerno, dall’Università Iulm di Milano, dall’Università degli studi di Torino, e dal Centro studi longobardi.
Il tema del 32° Irclama Colloquium rientra a pieno titolo nei percorsi formativi, nei contenuti e negli approfondimenti degli insegnamenti a carattere storico ad ampio spettro, in particolare di Storia antica, di Storia medievale e di Storia dell’arte, sui cui docenti di riferimento, appunto Archetti e Stroppa, è ricaduta la principale responsabilità delle attività formative e culturali connesse con la mobilità internazionale. Il perno epistemologico è stata la riflessione sulla costruzione di frontiere e di confini, intesi in un’accezione ampia e dilatata di realtà non soltanto geo-politiche ma anche simbolico-culturali e religiose, non limitate all’attualità, ma declinate diacronicamente in differenti ambiti geografici e frazionata nelle molteplici componenti istituzionali, intellettuali, economiche o artigiano-manifatturiere. I lavori pluridisciplinari del convegno hanno visto l’apporto metodologico e scientifico di storici, storici dell’arte, archeologi, storici economici, letterati, filologi, giuristi, teologi, liturgisti, filosofi, ecc.
Parte integrante dei lavori sono state anche le visite al sito archeologico della cattedrale di Salona, la più antica sede episcopale della Croazia marittima, alle vestigia imperiali romane del palazzo dell’imperatore Diocleziano, patrimonio Unesco dal 1979, e alle trasformazioni urbanistiche carolingie, veneziane e franco-napoleoniche spalatine.
In un clima generale di condivisione tra la componente docente e discente, gli studenti hanno poi sfruttato le pause del convegno per avvicinare i relatori, specialmente quelli stranieri, al fine di completare con richieste di chiarimento e di approfondimento i rispettivi interventi scientifici, e realizzando dei brevi podcast.
Al termine delle attività congressuali e laboratoriali, gli studenti sono stati sottoposti a una valutazione personale e complessiva sui percorsi di approfondimento storico e storico-artistico del convegno, il cui esito è stato eccellente e, al rientro, comunicato agli uffici competenti per il riconoscimento crediti esteri. L’esperienza, ha osservato il professor Archetti, «è stata un importante arricchimento dei percorsi disciplinari attraverso un soggiorno all’estero, impegnativo e molto intenso. Le attività formative hanno suscitato l’interesse dei colleghi stranieri che hanno apprezzato il confronto con i nostri studenti, la loro attenzione e curiosità. Didattica e ricerca, del resto, sono i primi compiti di ogni docente».