Ricerca e nutrizione: come si costruisce il benessere a tavola
Il cuore della ricerca su cui sta lavorando Federica è semplice, ma cruciale: migliorare la qualità nutrizionale dei prodotti amidacei, in particolare pasta, biscotti, pane e cereali da colazione. Al centro dell’attenzione c’è l’amido lentamente digeribile (SDS) – una componente dei carboidrati che, per la sua digestione graduale, è associata a una risposta glicemica più bassa dopo i pasti.
«La pasta – spiega Federica – è la principale fonte di SDS nella dieta italiana, rappresentando circa il 30% dell’assunzione totale. È proprio su questo alimento e su altri simili che stiamo lavorando, cercando di migliorare il profilo nutrizionale senza rinunciare al gusto».
L’obiettivo è ambizioso: formulare prodotti che incontrino i gusti dei consumatori, ma che allo stesso tempo presentino un profilo nutrizionale ottimale e che contribuiscano a garantire un'alimentazione sana e che aiuti a prevenire le malattie croniche. Una sfida che unisce scienza degli alimenti, tecnologia, chimica e nutrizione umana.
OnFoods: in Europa, ricerca e impresa insieme per nuovi modelli alimentari sostenibili
Il progetto di cui anche Federica fa parte, è inserito in OnFoods, una delle iniziative di ricerca più strategiche finanziate dal PNRR e dall’Unione Europea. OnFoods riunisce eccellenze accademiche (tra cui anche l’Università Cattolica) e industriali in tutta Europa per sviluppare modelli alimentari sostenibili, sicuri e salutari.
Oltre a migliorare la qualità della dieta e della nutrizione del consumatore, OnFoods si propone di ridurre gli sprechi, rafforzare la sostenibilità delle filiere agroalimentari e promuovere un rapporto più consapevole e informato tra persone e cibo.
La nuova frontiera della nutrizione
Secondo la professoressa Margherita Dall’Asta, nutrizionista, docente della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali e coordinatrice dello studio SDS, «la nuova sfida della nutrizione sta nell’applicare le conoscenze scientifiche più avanzate per migliorare i singoli alimenti. E sta nel riuscire a farlo in modo che i benefici siano accessibili a tutta la popolazione, nella quotidianità».
E in questo, Federica sta già lasciando il segno. Con passione, metodo e visione, sta contribuendo a costruire il futuro del cibo: un futuro in cui mangiare bene non significa solo soddisfare il palato, ma anche prendersi cura della propria salute.