La discussione tra i relatori
«La coesione di cui abbiamo bisogno non riguarda solo in confronto tra i diversi livelli istituzionali, quanto la capacità di fare sistema e condividere politiche ed interventi unitari intorno al tema chiave della generatività sociale, ovvero la capacità di dotare i cittadini, i territori, le imprese e soprattutto le nuove generazioni di una nuova capacità di agire, di innovare, di cambiare» ha commentato Marina Elvira Calderone, Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, in una nota inviata in occasione della presentazione del Rapporto.
«Per superare il blocco generazionale che rischia di trascinare l’Italia verso il declino, l’ordinaria amministrazione non basta più» ha affermato il professor Mauro Magatti, Ordinario di Sociologia generale all'Università Cattolica. «Serve un’azione straordinaria, che si può configurare nei termini di un grande patto intergenerazionale che, molto concretamente, costituisca un “Fondo di investimento nazionale nell’economia reale”, convogliando una quota consistente del risparmio privato (oggi in larghissima parte nelle mani della fascia medio-alta della popolazione ultracinquantenne). Si potrebbe in questo modo imprimere una spinta sufficiente per rilanciare il Paese, ricostruendo un clima di fiducia che permetta alle nuove generazioni di entrare nella partita del futuro dell’Italia».
«Il focus d’analisi del Rapporto 2023 è il tema strategico su cui la Fondazione Unipolis ha declinato il proprio Piano Triennale e per questo abbiamo ritenuto opportuno sostenerlo. Il Rapporto illumina alcuni passaggi particolarmente critici in cui restano arenati i giovani italiani e le loro attese di futuro, come ad esempio la fatica a raggiungere un’autonomia di vita. È forse da qui che si potrebbe iniziare a ridisegnare il Paese per dare maggiore equità e creatività alla relazione tra le generazioni» ha dichiarato Maria Luisa Parmigiani, Direttrice della Fondazione Unipolis.
«Più di classifiche che formalizzano le diversità e la distanza tra i territori, oggi le amministrazioni locali hanno bisogno di rapporti che mettano insieme. Il Rapporto Italia Generativa 2023 va proprio in questa direzione» ha affermato Pierciro Galeone, direttore della Fondazione IFEL. «Le dinamiche sociali, demografiche, culturali, ambientali ed economiche sono talmente in evoluzione che l’offerta della pubblica amministrazione deve per forza adeguarsi. Ma non basta mettere più risorse, che oltretutto oggi non ci sono e in futuro saranno ancora meno. Occorre fare un passo avanti come risposta alle sollecitazioni che ci arrivano dalle nostre comunità e dalle conclusioni del Rapporto. Esattamente come è successo in passato in relazione alle grandi riforme che hanno coinvolto i bilanci e i modelli organizzativi». Ha poi aggiunto: «IFEL a supporto di questa ricerca di maggiore sostenibilità ha deciso di sviluppare internamente il progetto IMPATTI. Si tratta di un progetto che si colloca all’interno del tradizionale lavoro svolto della Fondazione IFEL orientato a migliorare la gestione del bilancio da parte degli EELL. Migliore gestione del bilancio non va inteso solo come un ricerca di “equilibrismo” economico ma come una ricerca di armonia, un equilibrio, tra gli asset strategici economico, sociale, ambientale e culturale».
Le aree tematiche e il quadro complessivo
Assumendo il punto di vista dei giovani italiani, il Rapporto Italia Generativa 2023 individua 5 aree tematiche decisive nel passaggio all’adultità:
- l’educazione e la formazione;
- l’ingresso nel mondo del lavoro;
- l’accesso all’autonomia abitativa;
- il benessere;
- la fiducia e la partecipazione.
Il quadro complessivo restituisce un pesante e trasversale ritardo del nostro Paese. I giovani italiani si trovano ad affrontare molteplici condizioni di penalità rispetto a molti dei loro coetanei europei, praticamente in tutte le transizioni analizzate. Dall’analisi, emerge, inoltre, un preoccupante squilibrio generazionale - di cui beneficiano le coorti più anziane del nostro Paese a discapito delle più giovani - che aggrava ulteriormente le prospettive di sviluppo tanto a livello personale che collettivo dei giovani cittadini italiani.
Nel contesto di grandi transizioni planetarie - da quella ecologico-energetica a quella digitale - e nell’ottica delle grandi trasformazioni che stanno impattando sempre più significativamente sul nostro Paese (si pensi ai cambiamenti demografici e ai processi migratori, ad esempio), è evidente la necessità di un’azione integrale e strutturale che può porsi unicamente nella prospettiva di un grande Patto generazionale. È questa la priorità che dovrebbe essere assunta come obiettivo unitario dalle diverse forze del Paese e che dovrebbe informare ogni iniziativa ed azione di policy nel prossimo futuro.
A questo riguardo, il Rapporto prova a suggerire possibili direzioni di lavoro che vanno anzitutto nella direzione di garantire nuova rilevanza sociale, economica, culturale, politica alle nuove generazioni, allargandone gli spazi della partecipazione e aumentandone concretamente il peso, anche a livello decisionale. Non secondariamente, si evidenzia la necessità di ri-orientare gli investimenti pubblici e delle risorse private sulle nuove generazioni e su tutte le aree che ne supportano la crescita e il pieno sviluppo.
Il modello di analisi generativo
La Generatività Sociale offre una prospettiva inedita nel leggere l’economia e la società, le loro relazioni e i loro sviluppi. Insistendo sulla necessità di adottare uno sguardo più largo, integrato e prospettico sulla realtà, essa permette di recuperare la dimensione processuale e intertemporale e di assumere una visione non lineare, cioè complessa della vita, affrontando i nodi che bloccano il dinamismo e l’iniziativa dei diversi attori sociali evitando, così, approcci settoriali e a breve termine.
A livello di metodo il Rapporto, nell’indicare alcune policy europee selezionate sulla base dello loro esemplarità generativa, desidera suggerire anche una via per ideare, progettare, realizzare e valutare le policy stesse: rispetto agli obiettivi, è necessario investire su processi contributivi che siano effettivamente trasformativi nel tempo e generatori di multiforme valore, nel quadro di una visione di lungo periodo per il Paese.
Il Rapporto Italia Generativa 2023