Il 29 novembre 1965 il Rettore Magnifico Ezio Franceschini, inaugurando i corsi della Facoltà bresciana di Magistero, spiegava che, «l’Università nostra altro non fa che portare un piccolo contributo alla grande storia culturale di Brescia, degna di diventare un centro universitario del quale si è facili profeti nel prevedere ulteriori sviluppi». Brescia iniziava così a essere città universitaria.
«Sessant’anni di presenza non sono pochi» ha detto il rettore Elena Beccalli nel saluto che ha introdotto il concerto lirico sinfonico celebrativo al Teatro Grande di Brescia giovedì 12 giugno. «Siamo un’istituzione qualificata, riconosciuta e riconoscibile» ha aggiunto. «Le numerose attestazioni di merito che si sono susseguite negli anni ci rendono orgogliosi, ma, al contempo, ci spronano a fare sempre meglio. Sono convinta che una delle chiavi di tale successo stia nell’aver saputo interpretare quello che definisco il modello bresciano».
Nel 1971 vide la luce la Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, mentre cinque anni dopo fu attivato il corso di laurea in Lingue e letterature straniere all’interno della Facoltà di Magistero. Una decisa svolta avvenne con l’anno accademico 1991-1992, con l’avvio delle Facoltà di Lingue e letterature straniere e di Scienze della formazione. Negli stessi anni aprì i propri corsi anche la Facoltà di Lettere e filosofia, che poi promuoverà il Dams e la laurea magistrale in Gestione di contenuti digitali per i media, le imprese e i patrimoni culturali (Geco).