Mercoledì 30 luglio – «Voglio cercare l’amore»
Il gruppo ha vissuto una mattinata intensa e ricca di significato spirituale. La prima parte è stata dedicata al Passaggio della Porta Santa e alla visita della Basilica di Santa Maria Maggiore: qui gli studenti hanno potuto raccogliersi in preghiera presso la tomba di Papa Francesco. Un momento di silenzio e raccoglimento ha accompagnato questa preziosa tappa del pellegrinaggio.
Nella seconda parte della mattinata, i pellegrini hanno partecipato alla S. Messa, celebrata all’interno della Chiesa di Sant'Eusebio all'Esquilino e presieduta da don Antonio Bomenuto, rafforzando il senso di comunità e condivisione della fede che anima ogni passo di questo importante percorso giubilare.
Nel pomeriggio, tempo libero per camminare per Roma, lasciarsi interrogare, restare in ascolto.
Poi, in serata, la visita alla mostra sul Beato Piergiorgio Frassati presso Santa Maria in Vallicella ha tracciato un altro volto possibile della santità: un giovane che ha vissuto pienamente, in pieno e perenne spirito di servizio senza mai smettere di cercare il cielo e sempre intento “Verso l’Alto”.
Nel pomeriggio, due incontri promossi dall’Azione Cattolica hanno offerto spunti di grande intensità e profondità. Il primo è stato segnato dalla testimonianza di Mons. Maksym Ryabukha, Arcivescovo Esarca greco-cattolico di Donetsk in Ucraina, che ha condiviso con dolore e lucidità la realtà di una Chiesa ferita dalla guerra. Le sue parole, sobrie e vibranti, hanno richiamato ciascuno alla responsabilità di farsi artigiani di pace, a partire dai gesti più semplici e veri.
Il secondo talk, dal titolo “Giovani costruttori di speranza”, ha offerto una riflessione viva e concreta sul ruolo delle nuove generazioni in un mondo segnato da crisi, disincanto e frammentazione. Non una speranza astratta, ma un atteggiamento da imparare e praticare: dentro le relazioni, le scelte, gli studi, il servizio. Una speranza che cammina sulle gambe dei giovani.
La veglia di preghiera serale, «Voglio cercare l’amore», ha infine raccolto in modo delicato e profondo i giorni vissuti. Luci soffuse, canti, testi sacri. Un clima intimo, fatto di verità e comunione fraterna.
E così, senza troppo rumore, il Giubileo dei Giovani continua. Non si è concluso, è ancora in cammino e continuerà ad esserlo nei giorni a venire e nella vita di ciascuno…