La professoressa Silvia Gilardoni, ordinaria di didattica delle lingue moderne del nostro Ateneo, ha aperto il convegno scientifico presentando un approccio didattico orientato all’azione, in cui lo studente è considerato un attore sociale impegnato in compiti comunicativi reali, sottolineando anche la necessità di aprirsi a un’educazione plurilingue e pluriculturale.
Dal canto suo, M’hamed Safi Mostaghanmi, Segretario Generale dell’Accademia di Lingua Araba di Sharjah, ha illustrato le iniziative dell’Accademia per il sostegno della lingua araba a livello globale, tra cui la realizzazione del Dizionario storico della lingua araba in 127 volumi e il progetto di una vasta enciclopedia delle scienze in relazione alla civiltà araba, oltre all’organizzazione di programmi di immersione linguistica e culturale presso l’Accademia, dedicati alle delegazioni di studenti internazionali selezionati, fra le quali, recentemente, anche una delegazione di studenti dell’Università Cattolica.
Zeinab Taha, professoressa di lingua araba presso l’Università Americana del Cairo (AUC), ha invece affrontato la dimensione pragmatica dell’insegnamento linguistico, mentre Amr Khafagy, giornalista e fondatore di numerose testate arabe, ha discusso le sfide legate all’insegnamento dell’arabo dei mass media. Montasser al-Qaffash, scrittore e docente presso l’AUC, ha evidenziato il potenziale del racconto breve come strumento didattico per l’insegnamento della lingua.
Nei giorni successivi, il convegno si è concentrato sul tema della presenza della letteratura araba in Occidente, declinato in tre prospettive: la letteratura araba tradotta nelle lingue occidentali; la letteratura araba, in arabo, scritta in contesti occidentali; e la letteratura araba, scritta da autori arabi, direttamente nelle lingue europee.
Tra i relatori di spicco, solo per citarne alcuni: Sinan Antoon, poeta e romanziere iracheno residente negli Stati Uniti e professore alla New York University; May Telmissany, scrittrice egiziana e professoressa di studi cinematografici presso l'Università di Ottawa; Ali al-Muqri, scrittore yemenita di grande rilievo; Abbas Khider, scrittore iracheno residente in Germania, vincitore del Berliner Literaturpreis 2025; Saleh Zamanan, poeta e drammaturgo, autore della prima opera teatrale saudita; Ahmed Fawzi Saleh, regista egiziano protagonista di numerosi festival cinematografici internazionali; Subhi Hadidi, critico letterario e traduttore siriano residente a Parigi.
Dal versante occidentale, hanno preso parte al dibattito, fra gli altri: Francesca Corrao, professoressa di lingua e cultura araba all’Università LUISS di Roma; Ignacio Gutiérrez de Terán Gómez-Benita, professore di letteratura araba presso l’Università Autonoma di Madrid; Dragana Đorđević, traduttrice letteraria e professoressa di lingua araba dell’Università di Belgrado e Teresa Pepe, professoressa di studi arabi presso l’Università di Oslo.
Ad arricchire il programma accademico ci sono stati due eventi culturali di grande impatto: un reading poetico dedicato alla poesia dell’esilio sul tema della migrazione, che ha dato voce ad alcuni dei più noti autori arabi della diaspora; e il consueto concerto del Coro arabo dell’Università Cattolica, formato da una quarantina di studenti fra cantanti e musicisti che ha riscosso un grande successo di pubblico.
L’appuntamento con il Festival è rinnovato per il prossimo anno, con una nuova edizione dedicata alla letteratura della nuova generazione di scrittori arabi nell’era digitale.