Chi nasce o cresce in Italia, verrebbe da credere, è italiano. E invece no. Per chi ha genitori originari di un altro Paese, la cittadinanza non è automatica. E non è neppure un diritto. Un bel problema per tanti ragazzi, alcuni dei quali hanno raccontato la loro storia ai microfoni della redazione di Popotus, l’inserto di attualità per bambini del quotidiano Avvenire, che ha realizzato il podcast “Semitaliani. Com’è dura la vita senza cittadinanza”.
Cinque puntate della durata di dodici minuti realizzate anche grazie agli interventi di Stefano Pasta, docente di Didattica e Tecnologie dell’Istruzione e ricercatore del Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Innovazione e alla Tecnologia (Cremit), che risponde con un linguaggio a misura di bambino a domande fondamentali. Che cos’è la cittadinanza? Qual è oggi l’iter per ottenerla? Che origine ha la legge? Perché nessuno ha mai pensato di cambiarla? La serie audio è uno strumento utile per stimolare il dibattito nelle classi primarie e secondarie di primo grado, dove vivono parte dei novecentomila alunni con background migratorio e “italiani di seconda generazione”. La prima, la seconda e la terza puntata sono già disponibili online.
Gli ascoltatori faranno la conoscenza di Youness, 30 anni, che abita in Italia da quando ne ha 14. I suoi genitori sono originari del Marocco, cosa che gli ha impedito per anni di ottenere la cittadinanza e di intraprendere la carriera dei suoi sogni, ovvero diventare pilota. Abdel, 23 anni, fa parte di una famiglia numerosa, il padre egiziano non guadagna abbastanza per ottenere la cittadinanza per tutti i suoi figli. Anche la tredicenne Salma è egiziana ma l’Egitto non l’ha mai visto e l’arabo non lo parla. È in Italia per curarsi, si sente parte di questo Paese ma giuridicamente non lo è e si chiede: «Se non sono italiana, allora cosa sono?».
Anche quando le storie raccontate hanno un lieto fine, sono accompagnate da un’ombra scura. Tamara, che oggi ha 43 anni ma è in Italia da quando ne aveva tre, ha ottenuto la cittadinanza dopo trent’anni nel nostro Paese, ma per averla ha dovuto giurare fedeltà all’Italia, cosa che nessuno dei suoi amici con genitori italiani è mai stato costretto a fare. Dolce amara anche la vicenda di Hope – diciott’anni appena compiuti, nata a Torino dove è stata cresciuta da genitori nigeriani – che è diventata cittadina italiana solo grazie all’insistenza e alla determinazione di Rachela, la sua professoressa di italiano.
“Semitaliani. Com’è dura la vita senza cittadinanza” si ascolta liberamente su avvenire.it oppure su Spotify, Apple Podcast, YouTube Music e su tutte le piattaforme di streaming audio.