Merito, diritto allo studio, aiuto economico agli studenti e alle famiglie, legame con l’Ateneo, determinazione a proseguire i propri sogni e i propri progetti con senso di responsabilità e sacrificio: sono le indicazioni emerse lunedì 12 maggio presso l’Aula Gemelli in occasione della premiazione degli studenti vincitori del concorso nazionale indetto dall’Università Cattolica e dall’Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore e garante dell’Ateneo.
Per venire incontro agli studenti meritevoli, infatti, l’Ateneo eroga annualmente 100 Borse di studio START e RUN riservate agli immatricolandi tramite un concorso che nel giugno 2024 ha visto la partecipazione di oltre 2.000 candidati provenienti da tutto il territorio nazionale. Assegna, inoltre, ulteriori 100 Premi di studio SMART a studenti già iscritti che hanno conseguito la media più alta nel proprio corso di studi. Le borse sono finanziate con fondi dell’Università Cattolica e dell’Istituto Toniolo in collaborazione con la Fondazione Educatt, e costituiscono un aiuto per gli studenti che non rientrano nei requisiti di reddito previsti dal diritto allo studio, andandosi ad aggiungere alle circa 3.000 borse a studenti bisognosi erogate da Educatt con risorse considerevoli che vanno ad integrare i contributi regionali sempre in diminuzione. A tali borse si aggiungono altri 15 premi di studio riservati agli studenti della Facoltà di Economia, grazie al sostegno di BDO Italia, tra le principali organizzazioni internazionali di servizi professionali alle imprese, quale segno di collaborazione tra università e mondo del lavoro.
Il merito, quindi, è stato il collante che ha unito gli interventi dei relatori presenti alla cerimonia di conferimento. Lo ha rilevato subito il Rettore Elena Beccalli, evidenziando che il risultato conseguito dai premiati è il riconoscimento del loro valore e merito raggiunto grazie alla capacità di mettersi alla prova e ad un impegno quotidiano. In tal senso «l’Ateneo nei suoi oltre 100 anni di storia si è attivato per rispettare e attuare il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione all’art. 34, tra i principi fondamentali alla base della costruzione del nostro futuro e della nostra democrazia. Dal 2011 ad oggi oltre 17 milioni di euro di risorse dell’Ateneo sono state utilizzate per garantire sostegno agli idonei non beneficiari di risorse pubbliche regionali, in un patto che oggi andiamo a rafforzare tra studenti meritevoli, Ateneo e futuri datori di lavoro».
Anche il professor Michele Lenoci, componente del Consiglio d’amministrazione dell’Istituto Toniolo e presidente della Commissione giudicatrice delle borse, nell’ambito dell’attenzione che l’Ateneo riserva al talento dei propri studenti, ha affermato che oggi la meritocrazia è ingiustamente criticata perché viene collegata ad una possibile arroganza o è intesa come segno di favoritismo di chi - essendo meritevole o credendo di esserlo - esercita un atteggiamento di superiorità nei confronti degli altri e ciò crea risentimento e senso di ingiustizia. «Conseguire il merito, invece, non vuol dire fare ciò che si vuole ma implica un dominio su di sé con un duro e costante esercizio finalizzato a raggiungere certe mete. I talenti, poi, rischiano di disperdersi se non sono alimentati in un ambiente familiare e universitario che dicono la presenza di luoghi e di persone come i genitori che partecipano alla fatica dei figli, i quali senza di loro non avrebbero conseguito il successo che oggi festeggiamo».
Lo studente, quindi, è una risorsa da accompagnare: è questa la mission di EDUCatt ribadita dal suo presidente Elena Marta, per cui tale fondazione non eroga solo servizi (o meglio, proposte) ma si pone in ascolto dei giovani che si apprestano a diventare cittadini intercettandone i bisogni per costruirne l’identità personale e professionale, al fine di incoraggiarli nel tempo della velocità e dell’immaterialità in quanto non sono una generazione arrogante ma sono animati da domande e spirito critico. Rivolgendosi ai premiati ha poi detto: «Talvolta si nota in voi qualche traccia di scoramento rispetto al futuro ma dovete farvi muovere da sogni, desideri, passioni, pronti ad amare ciò che di nuovo vedrete nella vostra vita».
Un incoraggiamento ai giovani è stato altresì rivolto da Simone Lazzari, HR Director BDO, il quale ha fatto presente la motivazione alla base delle 15 borse di studio erogate agli studenti meritevoli della Facoltà di Economia: «È una tradizione che portiamo avanti da diversi anni per contribuire alla mission dell’Ateneo che non offre solo competenze specifiche ma anche etiche: qui si formano persone che creano il futuro ed esprimono un impegno che non riguarda solo la loro vita professionale ma si riversa anche sulle famiglie e sulla società».
La parola è passata infine al relatore principale della cerimonia, il professore di Microbiologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele Roberto Burioni, alumnus Cattolica dove si è laureato in Medicina nel 1987, particolarmente attivo nel periodo del Covid quando si è qualificato come testimone di autorevolezza della scienza. Il noto virologo ha ricordato che la sua carriera è iniziata proprio con una borsa di studio e che una delusione subita per un concorso ingiustamente non vinto gli permise di trasformare la dolorosa sconfitta in maggior determinazione e motivo di riscatto. «Non vi fate scoraggiare dall’insuccesso: quelli bravi hanno sempre avuto quanto meritavano e se non lo ricevevano era perché si trovavano in una situazione di non valorizzazione. Pertanto, se non siete valorizzati in un certo ambiente, andate via. Capisco che non si ha il coraggio di andare via per il timore di perdere quello che già si ha, ma se non avete più ragioni per migliorarvi, dovete lasciare, perché – è una certezza della vita - bisogna sempre motivarsi e continuare a studiare per far fruttificare i propri talenti, come insegna la parabola evangelica che qui ben conosciamo».
Queste parole hanno suscitato grande emozione nel pubblico dei premiati e delle loro famiglie che, visto il calore e la sapienza degli interventi, hanno avvertito l’orgoglio dell’appartenenza alla grande comunità accademica, secondo le parole del rettore Elena Beccalli, e il senso di gratitudine verso le guide – genitori e docenti - che accompagnano il cammino di formazione nella vita.