Competenze umanistiche, management, innovazione tecnologica. Ma anche la scoperta di Cremona, per molti studenti: una città che ha tanto da offrire e raccontare. «Oggi l’Università a Cremona attrae studenti da tutta Italia, e la Cattolica ricopre un ruolo da protagonista» spiega Fabio Antoldi, coordinatore della magistrale in Innovazione e imprenditorialità digitale, che aggiunge: «Tra oltre 180 studenti che finora hanno frequentato il nostro corso di laurea, sono rappresentate 17 Regioni italiane e 55 Province. I nostri studenti hanno conseguito una laurea triennale in 40 atenei diversi, dall'Alto Adige alla Sicilia. Nel mercato del lavoro c’è bisogno di esperti di tecnologie digitali ma anche di processi organizzativi e di mercato. Questa laurea magistrale, unica su tutto il territorio nazionale, è un mix di tecnologie e di umanità, di relazioni sociali, di creatività». Il corso di laurea, i cui primi studenti si sono laureati due anni fa, intende formare figure professionali sempre più richieste dalle imprese, a causa del forte sviluppo dell’economia digitale: dall’innovation manager, ossia il manager di progetti di innovazione nelle imprese digitali, all’esperto di trasformazione digitale fino all’imprenditore digitale e al fondatore di start up innovative. «Il futuro è nelle vostre mani» ha detto Antoldi agli studenti.
«Quando fu costituita la Fondazione, alla guida venne chiamato un’illustre personalità del mondo imprenditoriale cremonese, il commendator Vito Zucchi» ha affermato Ernesto Quinto, presidente della Fondazione Banca Popolare di Cremona, durante la bella cerimonia nella quale erano presenti anche Ermiresa e Alessia Zucchi. «Le sue grandi doti imprenditoriali e umane hanno fatto crescere e consolidare la Fondazione nel tessuto sociale, economico e culturale del territorio cremonese, con importanti numeri di progetti approvati e finanziati». Per celebrare i primi venti anni di attività della Fondazione «nella continuità dello spirito voluto dal suo primo presidente, oggi più che mai siamo convinti che investire sulla cultura e sulla formazione delle nuove generazioni sia l’investimento più redditizio per il futuro di un Paese. Aiutando i nostri giovani a valorizzare i loro talenti, contribuiremo a valorizzare il loro futuro e quello dell’economia italiana».