Simona Ferrari, docente di Didattica e coordinatrice del corso di laurea in Formazione primaria, ha aggiunto che «educare all’informazione oggi significa superare la definizione classica di information literacy come capacità di identificare, individuare, valutare, organizzare, utilizzare e comunicare le informazioni, definizione corretta ma un pò riduttiva, perchè rischia di confinare tale processo al fact checking, alla selezione delle fonti, al contrasto delle fake news. Oltre a questo, attraverso la costruzione di rituali dell'informazione (lavoro minuzioso e di cura da parte del docente), lo studente viene sostenuto in un lavoro di analisi e produzione dell'informazione che abilita un pensiero divergente attraverso l'esercizio della dimensione critica, etica ed espressiva».
Un prodotto come Popotus ha suscitato perplessità nel mondo degli adulti difficili da convincere perché «faticano a credere che esistano bambini interessati – e interessati più di loro – alle notizie, bambini a cui piace essere informati, scoprire cosa succede nel mondo vicino e lontano e che per soddisfare questa sana curiosità sono disposti ad affrontare di slancio temi per nulla semplici – ha dichiarato Nicoletta Martinelli –. Eppure, questi bambini esistono e Popotus può testimoniarlo avendo preso con loro un impegno molto serio: raccontare in modo comprensibile i fatti grandi e piccoli dell’attualità, tradurre in un linguaggio alla loro portata il complesso mondo della politica, dell’economia, della cultura, dello sport o dello spettacolo, entrando nel vivo dei cambiamenti del costume».
«Le proposte di educazione alla lettura strutturate di concerto con Popotus si inseriscono nell’ambito della consapevole convinzione circa “La pazienza di educare” ovvero che il processo di crescita dei giovani lettori dipende da un accompagnamento provvisto di “visione del futuro” che non c’è ancora, ma del quale i semi appartengono all’oggi» – ha detto Sabrina Fava, docente di Storia della Pedagogia e di Letteratura per l’infanzia –. «La scelta di letture selezionate nell’ambito della produzione per ragazzi più recente offre all’insegnante la possibilità di attingere a contenuti diversificati in grado di offrire risposte ma anche di suscitare interrogativi perché la riflessione possa andare al di là del testo dato». In questo senso «il genere testuale poetico favorisce la possibilità di incontro del lettore con la densità del testo letterario per eccellenza poiché la poesia, favorisce l’ideazione di un pensiero analogico nuovo sia di tipo fantastico sia di tipo realistico».
Infine, Poputus contiene una rubrica mensile fondamentale. “Nessuno escluso”, nata, come ha sottolineato la docente di Didattica Elena Zanfroni: «per aiutare i bambini a capire quanto sia importante rispettare e accogliere tutti, anche coloro che vivono condizioni di particolare fragilità. Ogni persona ha il diritto di sentirsi parte di un gruppo, di giocare, di imparare e vivere senza rischiare di essere messa ai margini. L’intento principale che, in particolare con i colleghi Silvia Maggiolini e Damiano Meo, ci siamo prefissati è quello di promuovere i valori dell’inclusione, della gentilezza e della solidarietà, nella vita di tutti i giorni, tra i banchi di scuola, nei giochi dell’intervallo, nei gesti piccoli ma preziosi. Le storie e gli esempi parlano di amicizia, di collaborazione reciproca, di valorizzazione delle differenze, È un piccolo passo per diventare grandi cittadini e, al tempo stesso, persone migliori».