NEWS | Notte prima dell'esame

Fiammetta, nel segno del “27”

14 maggio 2025

Fiammetta, nel segno del “27”

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Competenza e crescita. In questo binomio è riconducibile tutto il percorso universitario di Fiammetta Fortunato, alumna della Facoltà di Giurisprudenza. Gli anni di studio in Università Cattolica per Fiammetta sono stati infatti anni per imparare e crescere, non solo attraverso i libri.

«Non saprei dire se la Cattolica abbia fatto nascere in me nuovi interessi, ma sicuramente è stato terreno fertile per quelli che avevo già e mi ha spinto a vivere nuove esperienze» afferma Fiammetta, che racconta di aver sempre voluto fare volontariato e tramite il Centro pastorale e il Programma Be present dell’Ateneo è entrata in contatto con la Comunità di Sant’Egidio, con cui ha svolto, ogni domenica per tre anni, volontariato presso la “Scuola della pace” di Corvetto, dove non solo ha aiutato i bambini delle scuole elementari - figli di famiglie immigrate - nello svolgimento dei compiti, ma soprattutto ha potuto costruire «rapporti solidi di fiducia, cercando di educare loro, e me stessa allo stesso tempo, alla pace». 

Sensibile ed attenta alle tematiche della collettività e alla tutela dei diritti fondamentali, Fiammetta, non a caso, ha concluso il corso di laurea a ciclo unico in Giurisprudenza con una tesi in Diritto dell’Unione europea dal titolo Il percorso di adesione dell’Unione europea alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali, elaborata con il professore Andrea Santini come relatore. 

Fresca della sua laurea magistrale, discussa lo scorso 16 aprile, Fiammetta ha ricordi nitidi di tutte le esperienze e le emozioni vissute nei suoi anni da studente. 

Come rammenta infatti chiaramente il suo primo esame da matricola «Era il 2020 ed eravamo in piena pandemia da Covid. Ero tornata dalla mia famiglia, a Salerno, l’8 marzo, proprio il giorno in cui avevano chiuso tutto e impedito gli spostamenti. Poco più di un mese dopo avrei avuto il parziale di Diritto privato. È stato uno dei pochissimi esami, se non forse l’unico, in cui il giorno prima non ho studiato. Mi sentivo tranquilla e preparata. Era un esame che avevo iniziato a studiare da novembre con altri miei compagni di corso, interrogandoci settimanalmente».

Così racconta, con precisione, la sua ultima “notte prima dell’esame”, la notte che precede l’ultimo esame universitario, la notte che porta all’ultimo ostacolo da superare e che fa intravedere, più da vicino, il traguardo conclusivo della laurea. 

«Quella che considero la mia vera ultima “notte prima dell’esame” – spiega l’alumna - è stata quella del 18 dicembre 2024, il giorno dopo avrei avuto l’ultimo esame orale della mia carriera universitaria, Diritto penale II con il professore Luciano Eusebi. In realtà però l’ultimo mio vero esame è stato quello scritto di Diritto internazionale privato con il professor Pietro Franzina, che ho sostenuto a fine gennaio scorso. Avendo sostenuto praticamente solo esami orali, se non un paio scritti, per me l’ultimo era quindi quello di Penale II. L’ho vissuto proprio come se fosse l’ultimo esame: l’ultima volta in cui mi sarei trovata di fronte a dei professori, pronti a farmi domande e a valutare le mie competenze. Nonostante sia una persona molto ansiosa, la notte prima degli esami ho sempre dormito e quella del 18 dicembre anche. I pensieri, però, erano davvero tanti, ma soprattutto era un po’ una scommessa con me stessa e con l’ansia che, specialmente nelle ultime prove, purtroppo mi ha accompagnato: desideravo proprio godermi l’esame, avevo studiato tanto ed è stato uno degli esami che ho trovato più interessanti dell’intero percorso di studi».

Fiammetta è una ragazza brillante e ironica che fa notare come «anche se l’esame non è solo il voto conclusivo, mi fa sorridere che il voto del mio primo esame - Diritto privato dato ad aprile 2020 - sia stato un 27, che è il medesimo ricevuto per quello che io considero il mio ultimo vero esame universitario». Ma Fiammetta è anche una ragazza seria, assennata, con valori profondi che infatti racconta che la notta prima della discussione della sua laura era certo un po’ tesa ma ha dormito, il suo unico pensiero era solo quello di fare bene per se stessa, ma soprattutto rendere orgogliosi i propri genitori: «Speravo di potermi girare a guardare i loro occhi, dopo la discussione, e vederli soddisfatti».

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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Se ripensa al suo percorso universitario in Cattolica, l’alumna di Giurisprudenza non ha dubbi nell’affermare che l’esame di maggiore soddisfazione sia stato quello di Storia del diritto moderno e contemporaneo con il professore Stefano Solimano, preside della Facoltà: «È stato il mio primo 30 e lode ed è stato bello sentire di esserselo davvero meritato. Non era stata solo fortuna - anche se quella gioca, bisogna ammetterlo, sempre un grande ruolo - ma la giusta preparazione e la tranquillità di aver seguito tutte le lezioni, partecipando attivamente. Ero davvero serena, nessun timore del professore lì seduto davanti pronto a giudicare, ma solo una grande stima per uno dei professori migliori che abbia mai avuto». E poi la soddisfazione di sentirsi dire: «Fiammetta se potessi le darei 33» 

Tra gli esami più interessanti vengono invece annoverati: quello già citato di Diritto Penale II con il professore Eusebi, «perché mi ha messo nella condizione di ragionare continuamente non solo sugli istituti giuridici, ma anche sull’intero sistema penale italiano», quello di Diritti dell’uomo con la professoressa Francesca De Vittor «perché si è rivelato una vera e propria finestra sul mondo e su quelle che sono le persistenti violazioni dei diritti umani. Ogni lezione è stata occasione di scambio e partecipazione attiva».

Aver condotto studi approfonditi - con una prospettiva che spesso si allargava a problematiche di attualità - la possibilità di confronto, di dialogo con i docenti hanno reso per Fiammetta i suoi anni di università un’esperienza di rilievo: sia per l’ottima preparazione ricevuta, sia per le opportunità di crescita e di maturazione personale.

«Ho avuto la fortuna di vivere in Cattolica più di un’esperienza significativa, al di là di lezioni ed esami. Innanzitutto, durante l’ultimo anno di magistrale, ho fatto parte del team dell’Università che ha preso parte alla competizione mondiale di arbitrato internazionale “Willem C. Vis International Commercial Arbitration Moot”. È stata un’esperienza davvero molto formativa. Oltre alle competenze acquisite - quali la redazione di atti in inglese e il public speaking - il grande valore aggiunto appreso è stato il lavoro di squadra. Eravamo 6 ragazzi spesso con idee e pareri discordanti e la cosa più stimolante è stata andare oltre per raggiungere l’obiettivo comune» racconta entusiasta Fiammetta sottolineando, in particolare, come «malgrado il contesto fosse molto competitivo, ed io caratterialmente non sono competitiva, ma ambiziosa sì, devo ammettere che senza i miei compagni di squadra, e i coaches che ci hanno seguito costantemente, non sarebbe stato possibile raggiungere il traguardo: ci siamo classificati tra le prime 16 squadre su circa 400». 

Il percorso fatto durante gli anni di studio nell’Ateneo di Largo Gemelli ha permesso inoltre a Fiammetta di mettere in luce anche aspetti forse poco espressi del suo carattere. «un’esperienza del tutto insolita è stata recitare come protagonista, insieme con altri due studenti, a un video di presentazione dell’Università Cattolica rivolto alle future matricole. È stato davvero bello mettersi in gioco davanti alla telecamera e in qualche modo “rappresentare” ed essere “testimonial” della propria università, mettendoci la faccia» afferma Fiammetta rilevando che, avendo fatto parte per tre anni della Compagnia teatrale dell’Università “Due Chiostri”, è stato interessante poter constatare anche le differenze tra questi due mondi, quello del teatro e del “cinema”. «Sono stati tre giorni di riprese divertentissimi, in cui siamo stati guidati da professionisti che ci avevano scelto sebbene non avessimo grandi competenze. È un ricordo davvero bello e singolare di questi miei anni in Cattolica».

E tutti questi ricordi belli di esperienze divertenti e formative, opportunità inattese e attività interessanti non hanno che confermato, anno dopo anno, a Fiammetta di aver compiuto la scelta giusta quando, concluso il liceo, decise di immatricolarsi in Cattolica: «un’università che mi avrebbe seguito e che avrebbe potuto offrirmi di più dal punto di vista della formazione, didattica e non. Mi è già capitato di consigliare ad amici di iscriversi in Cattolica, e il mio consiglio è sempre stato basato sull’esperienza estremamente positiva che ho vissuto io». 

Oggi Fiammetta si sta godendo il suo “post laurea” con serenità e tranquillità; vorrebbe viaggiare un po’ e continuare a svolgere attività di volontariato, perché anche l’importanza di fare volontariato l’ha assimilata in Cattolica, dove il volontariato è un valore radicato che contribuisce alla crescita e alla maturazione degli studenti. 

«Se penso al mio futuro mi piace immaginarmi che lavoro, magari all’estero, per le istituzioni europee; intanto il prossimo obiettivo è di iniziare a fare pratica in uno studio legale. Mi sto guardando intorno alla ricerca di una realtà dove potere imparare ma anche crescere» come è successo in Cattolica, un’università che per Fiammetta è stato luogo di sapere, studio, divulgazione ma anche di creazione di nuove conoscenze, connessioni e prospettive di vita e pensiero.

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