Partecipi e a tratti emozionati nell’ascoltare quante e quali operazioni, progettualità e azioni hanno portato avanti, spesso in silenzio e nella quotidianità, procure e forze dell’ordine, gli studenti hanno dialogato con grande interesse insieme all’ospite della giornata che ha ripercorso il proprio impegno, come magistrato, Procuratore Nazionale Antimafia, Presidente del Senato della Repubblica e parlamentare: «L’economia legale è oggi sfidata dall’inquinamento della potenza economica mafiosa, a causa di traffici illeciti, dei rapporti tra illegalità economica e economia sommersa, e a causa dei nuovi mercati nascosti nell’ambiente informatico, nel dark web e nelle piattaforme occulte, a seguito dell’evoluzione tecnologica che paradossalmente ha fra i propri effetti anche quello di favorire nei mezzi questi movimenti criminali».
La lezione-dialogo si è snodata attraverso il racconto di significative esperienze e episodi personali che hanno reso l’attenzione di studentesse e studenti viva lungo l’intero incontro, fino al dibattito finale, animato dalle domande dei giovani sui temi della paura personale, del rapporto tra vita e sfide professionali, sulla prevenzione del reclutamento dei giovani da parte delle organizzazioni criminali, passando per l’analisi dei tentativi di negare il fenomeno mafioso fino alla scelta essenziale, quella che compete liberamente a ciascuno: la scelta di scegliere da che parte stare.
«Come fare a vincere definitivamente le mafie? – questo l’interrogativo finale offerto da Pietro Grasso, ora presidente della Fondazione “Scintille di futuro” – Voi giovani siete chiamati a essere la futura classe dirigente del nostro Paese, vivendo già in una società complessa e più sfidante di quanto non lo sia stata per la nostra generazione».
«Voi state formando il vostro futuro – ha concluso simbolicamente alla luce di una fiammella sorgente da un dono del giudice Falcone -, anzitutto studiando e impegnandovi e facendo sì che mai si spenga questa scintilla di legalità, per dimostrare che la storia e la vita di chi prima di noi ha lavorato ogni giorno per sconfiggere le mafie non è finita con la loro morte, ma cammina attraverso di voi».