Sul piano culturale l’agenda è stata ricca di appuntamenti. Gli studenti hanno alloggiato nel quartiere di Brookland, polmone “cattolico” di Washington, a dieci minuti di metro da Capitol Hill. Hanno incontrato Brian Burch, ambasciatore Usa nominato presso la Santa Sede; cenato al Cosmos Club e all’University Club (foto in alto) grazie all’amico J. Bedia; assistito al musical “Les Misérables” al Kennedy Center accompagnati dalla organizzatrice I. Sabelino; gustato una ipa nel pub storico “Hawk&Dove” in compagnia del washingtoniano L. Shuler, per poi finire con lo spettacolo al Marine Barracks. Commenta Giacomo Minelli, studente di Agricultural and Food Economics: «I ricordi più belli sono legati alle persone incontrate. Non è stato un viaggio da turista, ma da insider!» Gli studenti hanno poi dato prova di sé cucinando una carbonara e tiramisù in occasione del “Good-by Spaghetti Party”. La serata si è svolta nella parrocchia Saint Anthony of Padua insieme al parroco fr. Fred Close e ad alcune persone con disabilità. Elaine Scheller, Parish manager, ha esclamato: «Carbonara… simply terrific!».
L'esperienza di fede è stato il terzo pilastro del progetto. Ogni giorno gli studenti hanno partecipato alla Holy Hour, l’ora di Adorazione presso la parrocchia di Washington. La preghiera ha permesso di ricevere gli stimoli del viaggio, cogliendone il senso profondo.
Infine, il road trip con una visita last-minute a New York, arrivando finalmente alla Franciscan University di Steubenville. Qui il gruppo ha partecipato alla Youth Conference dal tema “Consumed”. Insieme a 3mila giovani sono stati tre giorni intensi di preghiera, musica e incontri. Gli emcees, il Bishop Zarama e le band hanno mostrato che nella vita ci possono essere amori tossici che consumano, ma l’amore di Dio è un fuoco che riscalda e dona vita. Antonio Bozzella, studente di Giurisprudenza, percorso Diritto ed Economia, dice: «Non conoscevamo le famiglie che ci hanno ospitato, ma per la comune fede ci siamo sentiti a casa. Vedere tanti giovani in preghiera muove il cuore».
Il viaggio è stato possibile grazie all’aiuto del Centro pastorale, della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, di Cattolica International e il contributo della Fondazione Invernizzi. Tra i risultati raggiunti c’è il consolidamento della rete tra atenei cattolici che apre a promettenti collaborazioni, in particolare con la Catholic University of America di Washington e la Franciscan University di Steubenville.