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La Fondazione Invernizzi a sostegno dell’eccellenza nell'agroalimentare
Premiati 31 giovani talenti dell’Università Cattolica grazie alle borse di studio che danno valore al merito
| Sabrina Cliti
12 giugno 2025
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C’è anche l’autografo di Sam Altman, ideatore di ChatGPT, sul leggendario muro delle firme di Plug and Play, uno degli incubatori di startup più importanti al mondo. Un luogo simbolo della cultura dell’innovazione, tappa obbligata per chi aspira a lasciare il segno nel mondo dell’imprenditoria tecnologica.
E proprio lì, in quel crocevia di visioni, idee e successi, sono passati anche i sei studenti della laurea magistrale in Innovazione e Imprenditorialità Digitale attiva nel campus di Cremona dell’Università Cattolica, Federico Bossi, Gabriele Penati, Davide Rosseghini, Lorenzo Vincini e Luca Vaghi, protagonisti del Silicon Valley Immersion Program, il percorso formativo internazionale promosso in collaborazione con la University of San Francisco (USF).
Un’esperienza resa possibile grazie al contributo concreto di Cassa Padana, che ha sostenuto le borse di studio destinate ai sei studenti della magistrale attiva nel campus di Santa Monica: «Oggi non ci limitiamo a consegnare una borsa di studio, ma celebriamo l’impegno, la crescita, il talento» ha sottolineato Andrea Lusenti, Direttore Generale di Cassa Padana nel suo saluto. «È un riconoscimento che va ben oltre il risultato accademico: è un segno di fiducia verso le nuove generazioni, che vogliamo dare come istituzione del territorio, come comunità». Un’iniziativa che si inserisce in una visione educativa ampia e ambiziosa, come sottolinea il preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, Marco Allena: «Siamo grati a Cassa Padana per questo segno tangibile di sostegno. Un Istituto finanziario radicato nel territorio che oggi premia il merito e investe nei nostri giovani è un segnale importante, che apprezziamo molto e che ci aiuta nel perseguire i nostri obiettivi: come Università Cattolica, vogliamo formare uomini e donne capaci di affrontare le sfide e cogliere con determinazione le opportunità del nostro tempo».
Un supporto quello di Cassa Padana - Banco di Credito Cooperativo che ha permesso agli studenti di immergersi in uno degli ecosistemi più avanzati del pianeta, dove hanno seguito lezioni, visitato aziende, incontrato imprenditori e innovatori, toccando con mano il contesto che ha dato vita a giganti del calibro di Google, Tesla e OpenAI.
«È un’esperienza che li ha trasformati» afferma Fabio Antoldi, coordinatore del corso di laurea magistrale in Innovazione e Imprenditorialità Digitale, promotore e accompagnatore del programma «Hanno scoperto un mondo più avanzato non solo tecnologicamente, ma anche per cultura aziendale. Sono tornati con una nuova consapevolezza: la certezza che le competenze che stanno acquisendo sono attuali, e che possono davvero immaginarsi imprenditori del futuro».
In un contesto in cui la tecnologia evolve rapidamente, «abbiamo scelto di puntare su questo percorso formativo e, soprattutto, sui giovani perché siamo convinti che siano ancora le persone, con i loro valori, la loro etica e il loro senso di responsabilità, a fare davvero la differenza. E voi oggi ce lo avete dimostrato», ha detto Fabio Tambani, dell’ Ufficio Relazioni Cassa Padana rivolgendosi ai sei studenti selezionati.
Un articolo di
Provengono da Bergamo, Milano, Reggio Emilia, Cremona e Piacenza, e oggi stanno svolgendo lo stage curriculare che li porterà alla laurea. Alcuni hanno già firmato un contratto di lavoro, altri sono impegnati nel mondo della consulenza. C’è anche chi, ispirato dall’esperienza californiana, sta lavorando alla propria idea d’impresa, pronto a lanciarla subito dopo il percorso universitario.
Il messaggio più forte che si portano a casa? La forza di non temere il fallimento. «Sbagliare non è una sconfitta, ma un’occasione per crescere» – raccontano. «In Silicon Valley abbiamo imparato che le aziende cercano persone capaci di rischiare, di reagire agli errori, di imparare e ripartire. Questa mentalità ci ha dato fiducia: nelle nostre competenze, nei nostri sogni, e nel valore delle nostre intuizioni».
Il Silicon Valley Immersion Program è stato molto più di un’esperienza internazionale: rappresenta un vero e proprio ponte tra la formazione accademica e il mondo del lavoro, tra il radicamento locale e l’apertura all’innovazione globale. «L'immersione in un ecosistema che unisce teoria e pratica, visione e concretezza, ci ha incoraggiati a pensare in grande e ha stimolato la nostra propensione all'imprenditorialità» hanno confermato i laureandi.
Un esempio concreto di come l’Università Cattolica sappia costruire ponti tra formazione accademica e mondo del lavoro, tra idee e realtà, tra territorio locale e respiro globale.