Il terzo valore aggiunto sono i docenti, molti dei quali «sono considerati dei veri e propri punti di riferimento per la comunità accademica internazionale, tanto da risultare stabilmente inseriti nel World's Top 2% Scientists», ovvero i migliori scienziati a livello globale, per ogni disciplina, in termini di impatto sulla ricerca scientifica, secondo una graduatoria stilata ogni anno dalla prestigiosa Università di Stanford.
La Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, inoltre, ha arricchito notevolmente la propria attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale, tanto che, oltre al lancio di nuovi corsi di laurea su questo tema, ha recentemente promosso una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) che ha portato alla realizzazione di un parco agrovoltaico ideato per sperimentare la resa di colture sotto parziale ombreggiamento, ottimizzando la produzione combinata di energia e di cibo.
Infine, conclude il professor Cocconcelli, le prospettive occupazionali dei laureati della Facoltà sono talmente interessanti e numerose che «accade regolarmente di ricevere richieste di profili, da parte di imprese ed istituzioni di primaria importanza nel settore agroalimentare che, però, non siamo in grado di soddisfare a causa del numero di laureati inferiore rispetto alle richieste che costantemente ci giungono». Proprio per questo, i corsi di laurea della Facoltà offrono «una formazione avanzata e completa sul sistema agroalimentare, facilitando un rapido inserimento dei neolaureati nel mondo del lavoro, con concrete e rapide prospettive di crescita professionale».