È un percorso affascinante, quello tracciato dalle opere selezionate per la mostra Settant'anni di arte lombarda, che rimarrà allestita nel campus di Piacenza dell’Università Cattolica fino al prossimo 6 novembre. «Una vera testimonianza del contemporaneo nel suo farsi, in grado di conservare i frutti delle sperimentazioni artistiche storiche a quelle più recenti a cominciare dalle opere del piacentino Bruno Cassinari, all’informale di Emilio Vedova, fino ad Aligi Sassu, al movimento nucleare dove l’arte rappresenta questa nuova energia, a Ferroni, Brusamolino, Accame, Fernanda Fedi, Mimmo Rotella, Aldo Tagliaferro, Bonalumi, Giò Pomodoro, Bonetti, tanto per citarne alcuni» così descrive l’esposizione Alessandro Azzoni, che ne è curatore insieme a Roberta Castellani e Carlo Francou, durante la cerimonia d’apertura.
Prosegue così il felice connubio tra Università Cattolica del Sacro Cuore e MIM - Museum in Motion, messo in atto con questa rassegna di opere artistiche facenti parte delle collezioni conservate nel castello di San Pietro in Cerro, che offre uno sguardo sul variegato universo di linguaggi delle arti visive a partire dagli Anni Trenta del secolo scorso, prendendo come campione l’area milanese e lombarda in senso lato. Una produzione fatta di tecniche estremamente differenti tra loro per altrettanto differenti linguaggi espressivi. Ad accomunarli il desiderio di rendere visibili stati d’animo, concetti, riflessioni, modi di concepire il mondo e la realtà delle cose, il visibile e l’imperscrutabile.