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La storia della lingua italiana e il suo sviluppo nella manualistica universitaria

15 aprile 2025

La storia della lingua italiana e il suo sviluppo nella manualistica universitaria

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La storia della lingua italiana, interessante oggetto di studio a partire dagli antichi romani fino ad oggi, passando per i legami che strinsero le varie regioni d'Italia prima ancora dell’unità politica italiana, ha ricevuto nella prima metà del secolo scorso anche dignità accademica, entrando a pieno titolo a far parte degli ordinamenti universitari, dapprima più timidamente (con soli 2 docenti ordinari) e poi sempre con maggior espansione (fino ad annoverare al 31 dicembre 2024 ben 62 ordinari e 78 associati).

Su questa “storia accademica” della “Storia della lingua italiana” si è intrattenuto con un vasto pubblico di studenti e di studiosi, uno dei più autorevoli docenti di tale disciplina nonché Presidente onorario dell’Accademia della Crusca: il professor Claudio Marazzini.

L’occasione della sua lezione è stata offerta dalla partecipazione al Seminario permanente di storia della grammatica e della lingua italiana, svoltosi il 10 aprile con il coordinamento di Simone Pregnolato, docente di Storia della lingua italiana all’Università Cattolica del Sacro Cuore, sedi di Milano e Brescia.

È stato il professor Pregnolato a illustrare, all’inizio dell’incontro, il curriculum del professor Marazzini: emerito di Storia della lingua italiana presso l’Università del Piemonte Orientale, è autore di manuali dedicati alla storia linguistica italiana, tra cui La lingua italiana. Profilo storico, è direttore responsabile della rivista online "Italiano digitale" dell'Accademia della Crusca e dirige gli "Studi di lessicografia italiana" della stessa Accademia della Crusca. È noto anche per l’attività giornalistica e dal 1990 è titolare della rubrica di lingua Parlare e scrivere del settimanale “Famiglia Cristiana”. Dal 2011 è accademico ordinario della Crusca dove dal 2014 al 2023, con tre mandati consecutivi, è stato presidente e di cui ora è presidente onorario.


La lezione del professor Marazzini si è svolta illustrando il legame tra la disciplina accademica e i relativi manuali e autori, individuando i temi e i periodi di inizio e fine di questa storia.

La disciplina accademica nasce nel 1938 e il primo manuale di rilievo vede la luce nel 1960 a cura del professor Bruno Migliorini, autore della prima grande storia scientifica della lingua italiana, illustrata facendo riferimenti ai vari secoli e con un intero capitolo dedicato a Dante considerato il primo storico della lingua italiana, ma manca un capitolo sul Novecento.

In precedenza, nel 1953 Alfredo Schiaffini (che nel 1939 ottenne la seconda cattedra di Storia della lingua italiana, tra i padri fondatori della materia) pubblicò “Momenti di storia della lingua italiana” e nel 1953 il glottologo Giacomo Devoto scrisse “Profilo di storia linguistica italiana” (più impegnativo rispetto ai “momenti” di Schiaffini), un lavoro sintetico ma completo in cui proietta nel futuro la storia della lingua intesa in modo dinamico.

Nel 1963 viene pubblicato “Storia linguistica dell’Italia unita” di Tullio De Mauro, dove la specificità, in confronto a Migliorini, è l’elemento letterario rispetto a quello storico. Si tratta di filoni distinti e qui emerge la specificità dell’italiano letterario.

E oggi? Il professor Marazzini si considera pessimista sul futuro della lingua italiana dato che, secondo le statistiche, il 35% degli italiani è in grado di comprendere solo frasi semplici. Una percentuale elevata di italiani non coglie il grande frutto cognitivo della nostra lingua e viene meno pure il dialetto che ha alla base una sua cultura.

Anche per questo lo studio dell’italiano va preservato e incrementato dato che rappresenta un settore importante per la nostra tradizione culturale, accademica e civile, come nel suo intervento ha affermato Andrea Canova, preside della Facoltà di Lettere e filosofia.

Un articolo di

Agostino Picicco

Agostino Picicco

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