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Alan Pauls, scrittore che indaga le relazioni ai tempi di internet

20 ottobre 2021

Alan Pauls, scrittore che indaga le relazioni ai tempi di internet

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Autore di romanzi, giornalista e critico letterario, Alan Pauls è uno degli autori argentini che più ha mostrato solidità nel panorama letterario ispano-americano contemporaneo. Vincitore del “Premio Herralde” nel 2003 con “El pasado”, ha pubblicato altri cinque romanzi, tra cui “Historia del llanto” (2007), “Historia del pelo” (2010), “Historia del dinero” (2013). Ha scritto “El factor Borges”, un saggio in cui lo scrittore spiega come districarsi nel percorso labirintico della letteratura di Jorge Luis Borges. Lo scrittore argentino lunedì 18 ottobre è stato ospite dell’Università Cattolica in occasione del ritorno in presenza del ciclo di conferenze “Incontri con l’autore”, organizzato dalla cattedra di letteratura spagnola e ispano-americana della facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere.

Durante la conferenza, l’autore argentino ha risposto alle domande dei professori Michela Craveri e Dante Liano, rispettivamente docenti di Letteratura ispano-americana e di Lingua e letteratura spagnola, in merito al suo ultimo romanzo intitolato “La mitad fantasma”, pubblicato in Italia da Sur. Il libro racconta una storia d’amore ai tempi di internet tra Savoy, uomo sulla cinquantina, poco avvezzo alle regole dell’universo digitale, e Carla, vent’anni più giovane di lui. La relazione tra i due personaggi si snoda mediante delle conversazioni su Skype. Quella che si sviluppa attraverso la modalità digitale, ha spiegato Pauls, è un tipo di esperienza romantica che certamente implica esclusività ed emozione, ma che si allaccia nei nostri tempi moderni a un tipo di esercizio amoroso che si approfondisce in modo particolare attraverso gli occhi.

L’autore ha affermato, infatti, che al giorno d’oggi vi è un’abitudine a rapportarsi con gli altri, per lavoro o per svago, mediante il filtro del monitor di un computer o dello schermo di un cellulare e che si tende a confermare l’identità di una persona a partire dalle caratteristiche del suo viso e specialmente proprio dagli occhi. La pandemia, secondo l’autore, ha sottolineato questa trasformazione relazionale in modo quasi definitivo.
 

 

Un articolo di

Benedetta Belloni

Benedetta Belloni

Ricercatore di Letteratura spagnola nella facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere

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Pauls ha spiegato di non aver scritto il romanzo “La mitad fantasma” ispirandosi all’esperienza della virtualità forzatamente sperimentata a causa dell’emergenza sanitaria, poiché il tema delle relazioni digitali era già di forte attualità prima che scoppiasse l’incubo del virus. In effetti il romanzo, quando il mondo si chiudeva su sé stesso nel mese di marzo del 2020, era già stato concluso. Tuttavia, anche alla luce dell’esperienza trascorsa durante il lockdown, Pauls fa scaturire una riflessione in merito a uno dei temi centrali del romanzo: nel XXI secolo, l’esperienza amorosa ha subito un profondo mutamento, non tanto nella percezione del sentimento, quanto rispetto al modo di cercare e raggiungere la relazione con l’altro. Perché oggi internet non solo offre qualsiasi genere di oggetto utile e superfluo, ma può vendere, in un certo senso, anche l’amore.

Pauls ha descritto quindi agli studenti le peculiarità dei protagonisti del suo romanzo: Savoy si finge immobiliarista e visita appartamenti abitati con l’obiettivo di spiare la quotidianità umana, senza ricavarne particolare piacere se non quello di scoprire, per pochi minuti, la vita degli altri. Carla si dedica all’home-sitting, ovvero si prende cura delle abitazioni in assenza dei loro proprietari, in giro per il mondo. Entrambi sono alla ricerca di quella felicità che solo l’altra “metà” apparentemente sembrerebbe poter dare loro. Infatti, ad opinione dell’autore, che si autodefinisce durante la chiacchierata «un ottimista problematico», l’amore è un percorso non poco privo di irregolarità, che spesso non produce così ampia soddisfazione per le persone.

Dopo aver risposto alle domande degli studenti presenti in sala, Alan Pauls ha concluso l’incontro parlando di quanto i maestri argentini della narrativa novecentesca del calibro di Jorge Luis Borges e Ricardo Piglia abbiano rappresentato una profonda ispirazione nell’approccio alla lettura e quanto lo abbiano motivato nel suo personale percorso come scrittore.

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