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Creatività e resilienza, una giornata per celebrare le capacità dei giovani

15 luglio 2023

Creatività e resilienza, una giornata per celebrare le capacità dei giovani

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Il 15 luglio ricorre la Giornata mondiale delle capacità dei giovani. Questa ricorrenza è stata istituita nel 2014, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed è dedicata alla creatività e alla resilienza che contraddistinguono i giovani.

La Giornata vuole celebrare inoltre l’importanza di dotare i giovani delle competenze necessarie per trovare un’occupazione, un lavoro, fornendo opportunità per il dialogo tra giovani, istituzioni specializzate nell’educazione e nella formazione, imprese, imprenditori.

Alla luce degli intenti di questa Giornata mondiale dedicata alle capacità e risorse dei giovani, si inserisce a pieno titolo un’interessante esperienza che - da qualche anno - si svolge nell’ambito del corso del Laboratorio di Processi di Creatività nella Comunicazione Digitale della laurea magistrale in Gestione di contenuti digitali per i media, le imprese e i patrimoni culturali (GeCo)

«Ogni anno presento alla mia classe un partner commerciale oppure un’organizzazione pubblica, che permette loro di toccare con mano il lavoro classico di un’agenzia di comunicazione digitale. I partner forniscono dei brief sui quali cimentarsi e gli studenti rispondono sempre con vere e proprie campagne di comunicazione originali e creative» spiega Fabrizio Martire, docente del GeCo, che racconta come grazie al team di comunicazione di Gummy Industries, ha potuto quest’anno mettere alla prova gli studenti in occasione delle campagne di comunicazione di Brescia e Bergamo, Capitale della Cultura 2023.

Il brief del progetto è stato infatti "Comunicare la Capitale della Cultura alla Generazione Z" e i ragazzi – proprio per rendere il laboratorio di comunicazione più vicino alle dinamiche reali professionali – sono stati suddivisi in otto gruppi di lavoro - come delle vere e proprie agenzie - in competizione tra loro, per le quali è stato scelto un nome, un’estetica e che singolarmente hanno sviluppato un proprio stile di comunicazione.

Nel corso di un mese e mezzo di intenso lavoro tutti i gruppi di lavoro «hanno presentato idee creative, ricevuto feedback, apportato modifiche e avviato vere e proprie campagne coinvolgendo privati, organizzazioni e influencer» racconta Martire, sottolineando l’importanza di un progetto che crea un ponte con il mondo professionale, permette un’immersione nella realtà lavorativa mettendo alla prova capacità, risorse e skills di ogni studente.

Il risultato di tutto questo sono dei progetti originali e creativi: da "Play your story" che porta Dungeons and Dragons, un gioco di ruolo fantasy per immergersi nella centenaria storia della Biblioteca Queriniana di Brescia a Divertarte che offre la possibilità all’utente di trasformarsi in un’opera d’arte attraverso un filtro Instagram, da Brixia Horror Story una caccia all’assassino per le vie della città, che prevede la ricerca di indizi tra i monumenti e i luoghi della cultura bresciana a Ocio Photo Hunt, una caccia invece al tesoro fotografica rivolta in particolare ai giovani Erasmus o a Ascendente Brescia che presenta una pagina Instagram dedicata a oroscopi speciali creati sulla base delle date di creazione di statue e quadri dei musei cittadini.

Tale progetto rispecchia pienamente il senso e il fine per cui è stata istituita la Giornata mondiale delle capacità dei giovani che vuole valorizzare il potenziale, le competenze e la resilienza delle nuove generazioni, tutte virtù indispensabili nella costruzione del proprio futuro, sia nella vita lavorativa che privata. 

Esempio e testimonianza concreta di resilienza è la storia di Irene Mambrini, studentessa del corso di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica che, lo scorso 9 febbraio, si è brillantemente laureata elaborando una tesi dal titolo “La Banalità e il Male. Hannah Arendt: tra filosofia e cinematografia”.

Irene è una ragazza non udente che all’inizio del lockdown, a causa della pandemia da Covid-19, si è ritrovata improvvisamente, come tutti, isolata socialmente ad affrontare un periodo difficile e di grande incertezza. «Dopo un primo momento di paura e smarrimento per quanto stava accadendo intorno a me e nel mondo intero, mi sono chiesta come avrei potuto reagire, cosa avrei potuto fare della mia vita» racconta Irene che prontamente, con forza e volontà, invece di abbattersi, decide che deve riprendere in mano il proprio percorso di studi che si era un po’ rallentato e interrotto per varie vicissitudini personali.

«Inizialmente è stato faticoso seguire le lezioni on-line e affrontare gli esami attraverso uno schermo e non in presenza; poi però mi sono abituata anche a questa modalità» dice sempre Irene sottolineando come - in un anno e mezzo - sia riuscita a trovare quella «marcia in più utile per tirar fuori tutte le mie potenziali risorse per terminare gli esami mancanti».  Una situazione pertanto imprevista, che richiedeva maggiori sforzi per affrontare nuove situazioni e nuove modalità di studio, di seguire le lezioni, di sostenere gli esami è stata - grazie alla capacità di resilienza dimostrata e messa in atto da Irene – la chiave di volta per superare momenti di crisi e raggiungere ottimi risultati.

«Nonostante sia stato un periodo intenso, soprattutto a livello psicologico – spiega Irene - sono riuscita a scoprire tante parti di me stessa, a riacquistare fiducia e a rivalutare le mie capacità di studio e di concentrazione che non pensavo di avere: per questo motivo posso affermare che, pur con tutto il male che il covid ha portato, sono riuscita a trovare qualcosa di bello che mi ha arricchito e mi ha permesso di concludere al meglio il mio percorso».

Una vera prova di resilienza quella compiuta da Irene, che ci tiene a rivolgere un suo personale incoraggiamento a tutti gli studenti ribadendo che «è proprio vero che, in certe situazioni, occorre saper trasformare positivamente le occasioni che la vita ci offre, mettendo in campo tutte le nostre risorse con determinazione». Ma, oltre a questo incoraggiamento, c’è un’altra cosa che alla dottoressa Irene preme ricordare ed è il prezioso aiuto ricevuto dal Servizio per l’integrazione degli studenti con disabilità e con DSA presente in Università Cattolica: «È stato molto rassicurante sapere di poter contare su tale servizio, il supporto del personale addetto a questo servizio è stato per me molto importante per l’intero percorso di studi. Ho sperimentato personalmente il grande valore di queste persone che, con pazienza e dedizione, ti seguono e ti accompagnano, prendendosi cura di te, sotto ogni profilo».

La resilienza, come la creatività, sono competenze molto utili per i giovani impegnati a costruire il proprio futuro, ma soprattutto sono doti fondamentali di cui tutti hanno bisogno, ogni giorno, per saper affrontare piccole e grandi problematiche e difficoltà della vita personale, famigliare, lavorativa.

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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