“Un editore affronta il proprio lavoro sulla base di un assunto molto azzardato: cioè che tutto, ma proprio tutto, deve cambiare e cambierà”. Parole di Giangiacomo Feltrinelli, che lo descrivono meglio di ogni ricordo o testimonianza. Lui era così, un uomo che ha fatto del cambiamento e del superare i limiti il punto centrale della sua vita. La Rivoluzione come parola d’ordine.
Cinquanta. Sono gli anni trascorsi dalla sua morte. Feltrinelli ha perso la vita il 14 marzo del 1972 a Cascina Nuova, una frazione di Segrate. Morto in un’esplosione, mentre cercava di far saltare un traliccio.
Mercoledì 16 marzo, a Milano, nell’Aula Magna dell’Università Cattolica, è stato ricordato con la lezione "Una casa editrice può essere un bene pubblico? Il caso Giangiacomo Feltrinelli 50 anni dopo" tenuta professor Roberto Cicala, docente di letteratura italiana dell'Università Cattolica. Un racconto diretto, schietto, con emozione ma senza fare voli pindarici o troppi giri di parole. Anche perché Feltrinelli era uno che, ha ricordato il professor Cicala, «quando voleva imprimere una maggiore incisività al suo impegno, ha sempre scelto i libri». Già, perché per lui le parole sono state vita. La sua idea fondamentale è sempre stata quella che i libri potessero cambiare le persone e di conseguenza il mondo. Il pensare in grande è un qualcosa che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Nel 1949, su suggerimento di Togliatti fonda la Biblioteca Feltrinelli. Poi cinque anni dopo la sua casa editrice che porta ancora oggi il suo nome. Ha sempre voluto metterci la faccia, in prima persona, cercando sempre di distinguersi e lasciare il segno. Scelte editoriali forti e coraggiose. «Si è sempre circondato di grandi collaboratori, ha sempre avuto un intuito particolare» ha spiegato Cicala per descrivere il personaggio e il suo operato dal punto di vista editoriale.
Feltrinelli fu il primo editore al mondo a pubblicare nel 1958 il Dottor Zivago, che valse a Boris Pasternak il Premio Nobel. Questione di intuito, dicevamo. Ma non solo. Anche un’intelligenza fuori dal comune e una gran voglia di viaggiare, scoprire, andare al oltre. Parole confermate dalla storia, ancor prima che da racconti e ricordi.
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