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Università Cattolica e Gemelli insieme per la pace in Palestina attraverso la formazione e la cura

23 settembre 2025

Università Cattolica e Gemelli insieme per la pace in Palestina attraverso la formazione e la cura

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L’Università Cattolica del Sacro Cuore, con la Facoltà di Medicina e chirurgia presso la sede di Roma, e il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS istituzioni e luoghi di pace e di speranza per la Palestina. Un impegno che prende forma ogni giorno sia nelle aule universitarie che nei reparti dell’ospedale, attraverso la formazione di giovani professionisti e l’accoglienza e la cura di chi arriva da contesti di sofferenza e di guerra.

Dopo l’apertura, lo scorso giugno, del corridoio umanitario in collaborazione con il Ministero per gli Affari Esteri che ha reso possibile l’arrivo di una giovane dottoressa di Gaza, oggi impegnata in un tirocinio post-lauream presso la UOC di Ginecologia e Ostetricia, nuove storie di giovani laureati si intrecciano con la vita dell’Ateneo. Nei giorni scorsi, infatti, sono giunti a Roma tre giovani palestinesi che intraprenderanno percorsi di formazione in Cattolica e al Gemelli: un Odontoiatra in attesa di iniziare un periodo di osservership presso l’UOC di Odontoiatria, sua sorella, Ingegnere informatico, per la quale si stanno valutando progetti in grado di valorizzarne le competenze all’interno delle Facoltà dell’Ateneo, e un medico accolto per un tirocinio clinico di due mesi nel reparto diretto dalla professoressa Anna Fagotti.

Accanto a queste esperienze di formazione, la testimonianza di pace e di cura trova azioni concrete  anche nelle storie dei piccoli pazienti palestinesi accolti dal Policlinico. Tra loro Amin, un bambino di dieci anni fuggito da Gaza insieme alla madre Badria Atallah dopo che un razzo ha devastato la loro abitazione, provocando la morte del fratello maggiore e del nonno. Giunto a Roma grazie a un volo umanitario organizzato dalla Farnesina, Amin è stato preso in carico dall’équipe del Gemelli: sottoposto a un delicato intervento di chirurgia vascolare e seguito poi dai cardiologi e dai pediatri dell’ospedale, ha potuto lasciare il reparto e proseguire il suo percorso di riabilitazione in una casa-famiglia vicina.

È in questo contesto che il 22 settembre gli Specializzandi della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica si sono raccolti, insieme alla comunità universitaria e ospedaliera della sede di Roma, in un Incontro di riflessione e preghiera per la pace in Medio Oriente nella cappella del Policlinico dedicata a San Giovanni Paolo II, un gesto semplice ma denso di significato, nel giorno in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite dedica una sessione speciale proprio alla situazione palestinese, alla presenza del preside Alessandro Sgambato e dei docenti della Facoltà e del direttore scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS Antonio Gasbarrini.

Così la Cattolica e il Gemelli riaffermano la loro identità profonda: essere luoghi di formazione, cura e ricerca, ma anche spazi in cui la solidarietà e il dialogo diventano testimonianza concreta di pace.

«Accogliere studenti, laureati e pazienti provenienti da contesti di conflitto significa rendere visibile la missione dell’Università Cattolica: formare e curare mettendo sempre al centro la dignità della persona. Desideriamo così essere segno concreto di pace e di speranza», afferma il Rettore dell’Università Cattolica Elena Beccalli. «Dietro ogni volto di studente o di bambino che accogliamo dalla Palestina c’è una storia di dolore ma anche di speranza. La Cattolica e il Gemelli si fanno così casa e comunità per queste giovani vite, testimoniando che la pace si costruisce attraverso gesti quotidiani di prossimità. Invito, perciò, tutta la comunità universitaria – conclude il Rettore Beccalli – a pregare e riflettere sulla non violenza come promozione di culture di pace, di ascolto attivo, di dialogo e incontro delle differenze nel rispetto della dignità di ogni persona».

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Redazione

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