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In Cattolica i primi dottori in Management per la sostenibilità

18 luglio 2023

In Cattolica i primi dottori in Management per la sostenibilità

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«Abbiamo raccolto i frutti di quanto abbiamo seminato». Nelle parole di Anna Maria Fellegara, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, risiede il significato della cerimonia che ha proclamato i primi otto dottori della laurea triennale in Management per la sostenibilità.

Nel centro congressi Mazzocchi della sede piacentina dell’Ateneo, indossati la toga e il tocco, a ricevere il diploma di laurea direttamente dalle mani della preside sono stati Sara Balliu, Simone Biancardi, Viola Ferrari, Giulia Ferrari Agradi, Bernardo Mori, Emanuele Patti, Francesca Rossi e Clarissa Testori. Insieme a loro, inoltre, sono stati proclamati dottori in Economia aziendale, laurea triennale, altri 27 studenti.

Familiari e amici hanno gremito il centro congressi, portando in dote tanti sorrisi, appalusi, fiori e l’entusiasmo che si è acceso a ogni consegna dei diplomi. Prima, però, si è ascoltato l’intervento di padre Carlo Casalone, teologo morale e membro della Pontificia Accademia per la Vita, esperto di etica e bioetica, ospite della cerimonia. Nel suo discorso di apertura, Casalone ha tracciato il filo che connette il corso di laurea, incentrato sulla sostenibilità, all’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. È andato anche oltre, chiudendo con l’invito ai nuovi dottori di proseguire nel raccogliere i frutti del loro impegno e assicurando che quando sarà in Vaticano «Papa Francesco sarà lieto di ascoltare che ho presenziato alla prima consegna dei diplomi di laurea del corso sulla sostenibilità, qui in Cattolica, ispirati alla sua Laudato Si’».

«Una giornata importante». Così la definisce la preside Fellegara. «Del termine “sostenibilità” spesso si abusa perdendone il senso più profondo - afferma - che in realtà è molto ricco. Contiene tante componenti e coinvolge sia la coscienza personale di ogni individuo sia gli ambiti dove applicarla. Di fatto, la sostenibilità la si esercita nelle scelte che vengono compiute giorno per giorno».


«Il corso - aggiunge Fellegara - unisce le tre gambe sui cui si fonda un sistema ecologico sostenibile: la gamba economica, ma anche quella sociale e il pilastro ambientale. Questa è la sfida del futuro che dovrà cambiare il nostro modo di pensare la società e l’economia: ce lo chiede non solo il nostro intimo convincimento, lo chiedono le norme, l’Europa e il sistema che altrimenti rischia il collasso».

Coordinatore del corso è il docente Francesco Virili, che ne sottolinea la natura multidisciplinare in grado di implementare e interpretare a più ampio raggio la natura della sostenibilità. «Quello vissuto oggi è un momento unico - afferma - un traguardo molto importante e sono grato per avere raccolto nell’ultimo anno il testimone di questa esperienza nata da una riflessione comune che ha coinvolto più facoltà, guidate da quella di Economia e Giurisprudenza, sui temi della Laudato Si'». «Qui in Cattolica - prosegue - parliamo di sostenibilità collegando il versante economico con quello ambientale e sociale. In tal senso, importante è stato il contributo di tutti i colleghi delle differenti discipline». E importante, spiega, è stata anche la collaborazione con i partner dell’ateneo.

«L’idea della preside e del professore Davide Galli di impostare attività didattiche che coinvolgano la collaborazione di tante aziende, in particolare i nostri partner istituzionali Banca Intesa, Fondazione Kennedy ed Eni Corporate University, rappresenta senz’altro un valore aggiunto. L’interesse delle imprese evidenzia anche come il mondo del lavoro sia pronto e interessato a questi ragazzi che si laureano in Management per la sostenibilità».

Loro, tra gioia e sorrisi, si godono il momento. La maggior parte propende per continuare gli studi con la magistrale. Come Viola Ferrari, che ha già messo nel mirino Global Business Management e che nei tre anni di studi ha modificato la sua idea di sostenibilità. «Non credevo che dietro a quel termine si nascondesse un mondo così ampio - dice la neo laureata, che sottolinea come le aziende siano interessate «a tutte le declinazioni della sostenibilità, dall’aspetto ambientale a quello sociale ed economico». «In una parola - aggiunge - questo è il futuro». «A farmi optare per questo corso - continua Ferrari - è il fatto che si parlasse di temi molto attuali, ormai all’ordine del giorno, ho acquisito una nuova consapevolezza rispetto all’importanza di investire tempo e impegno per la sostenibilità. Noi giovani siamo il domani, mi auguro di riuscire a dare il mio contributo per renderlo migliore». Della stessa opinione Emanuele Patti: «La sostenibilità è come un iceberg del quale si vede solo la cima e che invece nasconde una grande profondità. Anche per questa ragione, e per i molti aspetti innovativi legati al tema con i quali noi studenti ci siamo dovuti confrontare, è stato un percorso sfidante».

Un articolo di

Filippo Lezoli

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