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L’economista con il sorriso

06 maggio 2022

L’economista con il sorriso

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Nel ricordare l’economista Francesco Daveri, scomparso a 60 anni il 29 dicembre scorso, c’è emozione nel campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ma anche una leggerezza che ha il sapore dell’amicizia. Non potrebbe che essere così in un incontro che porta il titolo “L’economista con il sorriso”, in cui per omaggiare lo studioso si sono riuniti i tre atenei in cui è salito in cattedra. A ospitare l’incontro è stata l’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove Daveri ha insegnato alcuni anni. Era presente il Rettore Franco Anelli, accompagnato da Gianmario Verona e Paolo Andrei, rispettivamente Rettori dell’Università Bocconi e di quella di Parma.

Nato a Piacenza nel 1961, Daveri si è laureato alla Bocconi in Discipline economiche e sociali, per poi proseguire la sua formazione con un Master of science in Development Economics all'Università di Oxford e un dottorato in Economia politica a Pavia. Oltre che alla Cattolica di Piacenza e alla Bocconi, la sua carriera accademica lo ha visto in cattedra a Parma, Brescia, Monaco e Lugano. Ma la sua attività è andata oltre l’impegno universitario. Daveri ha infatti collaborato con diverse istituzioni nazionali e internazionali, tra cui la Banca mondiale e la Commissione Europea. Autore di libri di successo, è stato anche editorialista del Corriere della Sera, del Sole 24 Ore e del portale economico Lavoce.info.

I tanti interventi che si sono succeduti durante la mattina di venerdì 6 maggio all’Auditorium Mazzocchi della Cattolica, fra i quali quello del senatore a vita Mario Monti, hanno messo in risalto i molteplici aspetti che convivono in un’unica persona: dallo studioso al divulgatore, per giungere all’uomo che unisce il rigore di chi fa ricerca alla gentilezza dei modi.

La giornata, aperta da Annamaria Fellegara, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza del campus di Piacenza («Chi ha conosciuto Daveri non può più scordarlo, ogni volta che riflettiamo su una delle tante questioni che lo hanno coinvolto torna a essere una figura vivida», dice la preside) è stata introdotta dai Rettori delle tre Università.

«Conforta il fatto di essere qui insieme a ricordare Daveri - afferma il rettore Anelli -, cosa che testimonia un legame profondo, nato dalla sua capacità di costruire conoscenza e relazioni. Merita questo ricordo spontaneo».

Un articolo di

Filippo Lezoli

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La spontaneità è infatti uno dei tratti palpabili presenti nelle parole di chi è intervenuto. L’economista Daveri è emerso attraverso la voce dell’altro economista, il senatore a vita Mario Monti, che ne ha sottolineato «la capacità di studiare, insegnare e diffondere una materia ostica come l’economia. Una divulgazione “alla Daveri” è essenziale: se ad esempio l’opinione pubblica non coglie che il disavanzo può creare problemi, per chi fa politica economica è più complicato agire. È stato un intermediario fra mondi diversi».

Monti ne ha sottolineato il sorriso e la capacità di coinvolgere gli studenti, ma anche una caratteristica «molto piacentina, quella di dare più importanza alla sostanza che alla forma».

Profondità, leggerezza, ironia, rigore morale e metodologico: caratteri che tornano spesso in chi ha tratteggiato la figura di Daveri. Sulla persona che è stata e sulla sua umanità si sono soffermati i docenti Daniele Fornari e Giuseppe Soda. Il primo ha svelato che, ancora adolescente, una delle prime ambizioni di Daveri era quella di fare il giornalista («Aveva 13 anni quando in un tema scolastico scrisse che sognava di fare il giornalista, che sordo alle lusinghe della fama sente di battersi per il trionfo della verità»), mentre Soda ne ha colto «l’intelligenza vivace su di un fisico leggero e fragile, che contrastava con una personalità gigantesca».

Del Daveri studioso hanno parlato gli economisti Tito Boeri, Francesco Giavazzi e Mario Menegatti, indicandone il percorso di ricerca: dagli studi sull’economia dello sviluppo allo studio del fenomeno dei flussi migratori, di cui è stato un antesignano, e ancora quelli sulla disoccupazione e il lavoro, sino al nodo centrale della crescita economica, del Pil e della produttività. «Non c’è tema da lui trattato - precisa Boeri - che non abbia affrontato questioni di rilevanza pratica».

Ma la ricerca ha bisogno di essere compresa ed è lì che Daveri, spiega Nicola Saldutti del «Corriere della Sera» leggendo un messaggio del collega Daniele Manca, ha fatto la differenza: «Per lui non c’era niente che non si potesse scrivere, qualunque cosa poteva trovare posto, ma la cornice e il contesto dovevano essere chiari e ben delineati. “Contesto”, questa è la parola magica cha ha fatto di lui un collega prezioso».

Toccante infine il video di chiusura, nel quale gli studenti hanno avuto parole di stima per il professore che ha mostrato loro la rotta, al quale è seguita la consegna di un mazzo di fiori alla moglie Patrizia.

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