“Le università non si sottraggono alle crisi che interpellano il mondo”. L’Università Cattolica del Sacro Cuore partecipa al Villaggio per la Terra per dare sostanza a questa frase del suo fondatore Padre Agostino Gemelli e uscire dalle proprie mura, incarnando la Terza Missione dell’Ateneo coinvolgendo i suoi studenti in un’esperienza formativa fatta di incontri, scambi e collaborazioni.
Il Villaggio è un importante evento dedicato alla 52ª Giornata Mondiale della Terra, che a causa della pandemia si trasformerà per il terzo anno di fila, nella grande maratona mediatica #OnePeopleOnePlanet che si terrà venerdì 22 aprile in diretta streaming su RaiPlay, organizzata da Earth Day Italia e dal Movimento dei Focolari. In occasione dell'appuntamento un team di 51 studenti provenienti da tutte le 12 facoltà e dai cinque campus della Cattolica ha preso parte a un percorso di approfondimento sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030, adottata dalle Nazione Unite nel 2015.
«L’occasione formativa del Villaggio per la Terra nasce 5 anni fa e chiama a raccolta i giovani studenti provenienti dalle diverse facoltà̀ e sedi della Cattolica per riflettere sullo sviluppo e individuare strade e linguaggi per diffondere la sostenibilità̀ -spiega Alessandra Vischi, docente di Pedagogia e responsabile del coordinamento scientifico del settore Alta Formazione dell’Alta Scuola per l’Ambiente (ASA)-. È un percorso che dura quasi due mesi attraverso incontri, scambi, volontariato, testimonianza e terza missione, fatto di impegno, gioia, amore per le relazioni, per gli altri e per la Terra».
I ragazzi si sono suddivisi in gruppi di lavoro e sono stati seguiti in questi mesi da 19 tutor e 10 docenti che hanno coordinato i lavori. «Partendo dall’ecologia integrale promossa da Papa Francesco nel 2015 con la Laudato sì e l’Agenda Onu 2030 delle Nazioni Unite -continua Vischi- gli studenti hanno approfondito scientificamente gli SDGs e riflettuto sulle priorità̀ per un futuro equo e giusto, traducendo l’Agenda con linguaggi giovanili e accessibili». Il risultato di questo cammino è stato riassunto un video che in pochi minuti riesce a riassumere e diffondere valori, conoscenze e buone pratiche e che sarà trasmesso durante la maratona di venerdì.
Cambiamento climatico e sostenibilità non possono essere disconnesse dalle altre sfide che interpellano il mondo. A partire dal conflitto in Ucraina: «Per il 2022 infatti abbiamo scelto di mettere in relazione l’approfondimento dei 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030 con il tema della pace e della speranza -conferma Vischi-. La situazione di conflitto che stiamo vivendo nel cuore dell’Europa ci chiede di interrogarci su un’operosità che deve farsi fraterna rispetto a valori concreti, laddove serve promuovere, così come proposto dall’Enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco (2020), “percorsi di pace che conducano a rimarginare le ferite, c’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia” (n. 225)».
Gli insegnamenti di Papa Francesco sono punti chiave del percorso formativo affrontato da studenti, tutor e docenti negli ultimi due mesi. La sfida infatti va oltre un processo di mera transizione e richiede un passo da parte di ogni singolo individuo: «Perché la transizione possa segnare una svolta nella direzione di una ecologia integrale sono necessari tre elementi -conferma monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Ateneo-. In primo luogo, occorre ribadire la centralità di ogni persona, e dell’umanità nel suo insieme, quale bene primario da tutelare e promuovere. È necessario poi agire sempre nella consapevolezza che “tutto è connesso”, se si vuole creare un’autentica e solida cultura della sostenibilità. Infine, come insegna l’Enciclica “Fratelli tutti”, è urgente superare conflitti e divisioni coltivando il rispetto dell’altro e il dialogo. È l’unica via percorribile per un futuro di pace e di giustizia. L’Ateneo può contribuire in modo determinate orientando la ricerca, l’offerta formativa e anche la “terza missione” alla costruzione di un sapere organico».
Anche per il professor Pierluigi Malavasi, delegato del Rettore nel Comitato di gestione di ASA, il ruolo dell’università in questo campo è fondamentale: «La formazione delle giovani generazioni è essenziale per prenderci cura della casa comune. L'educazione, intenzionale e consapevole, è la chiave di ogni reale "transizione" che, prima di essere economica, è di pensiero, coinvolge l'esistenza delle persone, le loro convinzioni, le loro passioni».